la pubblicazione

La figura di Talleyrand in un libro della casa editrice Paguro

di ANNA MARIA NOIA Nico. la Grimaldi, autore sanseverinese, ha da poco dato alle stampe - per i tipi della casa editrice sanseverinese Paguro - la sua prima pubblicazione “Charles Maurice De...

di ANNA MARIA NOIA

Nico. la Grimaldi, autore sanseverinese, ha da poco dato alle stampe - per i tipi della casa editrice sanseverinese Paguro - la sua prima pubblicazione “Charles Maurice De Talleyrand. Tra la nuova Europa e il ducato di Benevento”. L’opera è formata da 120 pagine, al prezzo di copertina di 12 euro; contiene al suo interno la prefazione di Silvio Berardi - docente di Storia contemporanea all’Università “Niccolò Cusano” - e un’introduzione a cura dell’avvocato Romano Ciccone. Il saggio di Grimaldi, che ha conseguito la laurea in Scienze politiche e relazioni internazionali (la sua tesi verteva su “Il camaleontismo politico di Talleyrand”) e poi la laurea magistrale in Giurisprudenza, tratta la poliedrica figura di di Talleyrand vissuto nell’epoca della Rivoluzione francese. Fu principe, vescovo e politico parigino. Un abile statista, cui vennero affibbiati diversi soprannomi ad indicarne la furbizia e lungimiranza come rappresentante delle istituzioni: il diavolo zoppo, lo stregone della diplomazia e il camaleonte sono alcuni degli epiteti con i quali veniva indicato. Esponente del movimento detto appunto “camaleontismo”, fu a capo del ducato di Benevento istituito da Napoleone I nel 1806. Grimaldi delinea in maniera essenziale ma puntuale alcune tra le fasi più importanti della vita pubblica di Talleyrand attraverso la ricostruzione del contesto storico-politico nel quale visse ed operò. In particolare, l’autore si sofferma sull’esperienza amministrativa relativa al ducato di Benevento, realtà che - sostiene Nicola Grimaldi - egli non conobbe mai da vicino ma solo attraverso i rapporti di Louis De Beer, amministratore alsaziano che scelse. Lo scrittore ha voluto - in questo volume - cogliere il realismo politico di questo capace statista, filo conduttore della sua lunga esistenza. Un uomo, traspare dalle dense pagine del libro che «antepose l’ambizione personale alla fedeltà e alla coerenza» come scrive Ciccone nella prolusione iniziale e pertanto divenne un personaggio che riuscì «a servire la Chiesa, la monarchia, la rivoluzione e Napoleone», come afferma l’avvocato Romano Ciccone. Dunque, un vero e proprio stratega, sul modello del principe machiavelliano; la sua intelligenza ha ancora qualcosa da dirci nel nostro mondo, veloce ma spesso confuso e disorientato.

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