LO SPETTACOLO

La donna albero, al Ghirelli in scena il racconto di Camilleri

Due gli appuntamenti: oggi (alle 19) e domani (alle 18)

SALERNO - Si terrà oggi (ore 19) e domani (ore 18) all Teatro “Ghirelli” di Salerno la rappresentazione dello spettacolo “La donna albero” prodotto dalla Casa del Contemporaneo. Tratto da un racconto di Andrea Camilleri, il testo de “La donna albero” sarà interpretato, tra gli altri, da Luca Iervolino, Antonella Romano, con regia e adattamento di Rosario Sparno. Ambientato durante la Seconda guerra mondiale (nell’anno 1942), il racconto ha come filo conduttore il sentimento dell’attesa: vitale, esistenziale, che corrode perché sembra quasi che si perda. Nino e Mimica, protagonisti della vicenda, vivono la loro vita e la loro libertà in attesa, appunto, di coronare il sogno di lei di una maternità sperata ardentemente. «Ma non è solo l’attesa della maternità ciò che caratterizza l’inquietudine esistenziale dei protagonisti - spiega Rosario Sparno - ma l’attesa è anche di altro, un altro che si paleserà durante la rappresentazione.Lungo è stato il periodo di lavorazione insieme al Maestro Camilleri con cui ho avuto il piacere di ideare e di scrivere il testo».

Sparno poi svela: «Camilleri stesso mi raccontò che tutte le storie che erano partorire dalla sua fantasia gli furono raccontate dal suo fattore in cambio di sigarette».Uno spettacolo che nasce dallo studio anche di altri testi dedicati al tema della metamorfosi, altro tema cardine dello spettacolo che collima sinergicamente con la mitologia greca. Metamorfosi e attesa si amalganano in un testo che vede in quest’ultima un forte richiamo anche a un turbamento per qualcosa che sta per giungere e che non si sa in cosa trovi realizzazione. «Trovo, nel testo di Camilleri, molte similitudini e molti richiami con la grande mitologia greca. - afferma la professoressa Adriana Pecoraro - Leggendo “La donna albero” ho ritrovato molta di quella metamorfosi al femminile che unisce fisicità e psicologia e che fa della corporalità una caratteristica estremamente interessante: si pensi al Mito di Dafne».

Presente all’incontro di presentazione - si è svolto presso “La Feltrinelli” a Salerno - anche il regista Marco Dell’Acqua che si è concentrato sulle trasformazioni che la macchina attoriale compie e che ha compiuto in particolar modo in questo periodo di emergenza: «L’attore pratica sempre metamorfosi e in questo racconto trasformazione e attesa sono letti come un eterno attendere sapendo che forse non arriverà».

Stefano Pignataro