La processione degli incappucciati in Costiera Amalfitana

RITi PASQUALI

La Costiera si raccoglie e torna l'antica Passione nel canto dei Battenti

Apparizione degli incappjucciati nelle strade. Ad Amalfi la processione più suggestiva con il Cristo morto

AMALFI. I riti della Settimana santa in Costiera amalfitana sono scanditi dai canti dei Battenti, testimonianza di antiche pratiche di devozione al culto del Cristo morto. Domani, nella notte tra il Giovedì e il Venerdì santo, notte di adorazione e di meditazione, la preghiera indossa il “sacco” bianco con cappuccio e cingolo. Spente ormai le luci e velate le sacre immagini, in una mistica atmosfera si attende la processione penitenziale. I primi passi vengono mossi dalle antiche congreghe, esistenti sin dal XV secolo. A Minori domani sera dopo le 20 i Battenti danno inizio ai riti della Passione di Cristo a seguito della Messa in Coena Domini, con un intenso canto, diviso per i differenti toni, detti “e vascie” (di sotto) e “e ncoppe” (di sopra), una definizione che nasce dalla presenza di due confraternite, del S.S. Sacramento e del S.S. Rosario di Villamena, anticamente attive sul territorio, la prima ubicata a valle, l’altra nella zona collinare del paese. La processione penitenziale del giovedì si svolge lungo le vie cittadine per concludersi, poi, in tarda serata nella Basilica di Santa Trofimena. I riti del Venerdì santo, invece, cominciano con le prime luci dell’alba, intorno alle cinque, quando i Battenti raggiungono con il loro canto anche le frazioni più lontane dal centro cittadino, per poi tornare in Basilica intorno mezzogiorno, per intonare l’ultima penitenziale. Ad Atrani, domani alle 18,30, messa nella collegiata di Santa Maria Maddalena e poi la tradizionale lavanda dei piedi. Al termine, intorno alle 20, saranno smorzate tutte le luci dell’incantevole abitato, illuminato dal solo bagliore delle fiaccole e dei lumini. Nella calda penombra che si spinge fino al mare, il paese intero si prepara a rivivere la Passione di Cristo, in un’atmosfera unica. Sarà il momento in cui avrà inizio la processione dei Battenti che dalla Collegiata attraverserà le vie del paese: i “peccatori” incappucciati, vestiti di bianco e cinti di una corda di canapa, intonano gli antichi canti rituali della morte e passione di Cristo. Prima sosta al Monastero di Santa Rosalia, la seconda in piazzetta e nella chiesa di San Salvatore de Birecto. Come da tradizione, da qui la statua del Cristo morto sarà portata a spalla fino alla vicina Amalfi. Anche a Ravello domani alle 18,30 messa nel Duomo, con la tradizionale lavanda dei piedi. A seguire il corteo dei Battenti per tutte le chiese parrocchiali del paese fin oltre la mezzanotte. Venerdì santo processione serale del Cristo morto per il centro cittadino dopo l’azione liturgica delle 18, 30. Senza dubbio è Venerdì santo ad Amalfi il corteo più suggestivo, di forte impressione emotiva e spirituale. Si smorzano le luci del centro storico: dopo le 20 il simulacro del Cristo morto portato a spalla dai confratelli della SS. Addolorata lascia il Duomo di Sant’Andrea illuminato di rosso e si presenta sull’imponente scalea. La banda che intona “Sento l’amaro pianto della dolente Madre che gira tra le squadre in cerca del suo Ben!” sulle note del musicologo amalfitano Antonio Tirabassi, improvvisamente squarcia il silenzio, con la folla attenta nel seguire il lungo stuolo di incappucciati: la bara avanza lentamente, oscillante come se mossa dalle onde del mare, seguita dalla Vergine addolorata. Si materializza la commozione generale, accompagnata da una sensazione di forte pervasione mistica, un pio sentimento della fragilità umana, della sofferenza e del pentimento.