musica

L’evoluzione 2.0 dei Neri per Caso

Il 22 gennaio esce il nuovo disco. Ciro Caravano: «Tanti brani inediti»

SALERNO. 2.0 come il segno di un’evoluzione dei tempi, di un modo diverso di vivere la musica la cui essenza, però, è rimasta invariata: “Npc 2.0” è il nome del disco che uscirà, il 22 gennaio, per Elios registrazioni audiovisive, distribuito da Sony Music. L’album mette a segno un traguardo importante: Sono passati 20 anni da quando il sestetto vocale di salernitani stravinse a Sanremo, tra le nuove proposte, con un brano firmato da Claudio Mattone. E fu proprio Mattone a produrre il disco che seguì la vittoria e che vendette centinaia di migliaia di copie.

Cifre che oggi non stanno né in cielo né in terra perché «da allora - a parlare è Ciro Caravano - tutto è cambiato, il mercato discografico è agonizzante e tocca trovare nuovi modi per sostenersi». Ma un ritorno alle origini c'è ed è anche racchiuso nei modi di produzione: oggi come allora il gruppo vocale sceglie di affidarsi ad una label «piccola ma di spessore» come lo era la Easy Records di Mattone, mettendo invece la distribuzione nelle mani di Sony Music. Ci saranno le cover, cantate rigorosamente a cappella. Tra cui “Englishman in New York” di Sting, “Caravan of Love” degli Housemartins, “Human Nature” di Michael Jackson, “Michelle” dei Beatles e “Come away with me” di Norah Jones, pezzo utilizzato anche per lo spot sociale realizzato dal gruppo, poco tempo fa, per CoorDown, associazione che sostiene le persone con la sindrome di Down.

«Brani - spiega l’orecchio assoluto del gruppo - che già facevamo nei concerti, ma mai incisi. Li abbiamo scelti sulla base dei consensi sollevati mentre altri ne abbiamo scartati». Ma non mancheranno pezzi invece inediti, tra cui uno scritto dal paroliere salernitano Matteo Saggese e da Peppe Servillo, e un altro a firma di Massimo De Divitiis, l'anima compositiva dei Neri per caso di cui fanno parte da sempre anche i fratelli Mimì e Gonzalo Caravano (cugini di Ciro) e Mario Crescenzo. Manca invece all'appello il fuoriuscito Diego Caravano, fratello minore di Ciro, e questo disco è il primo senza di lui. Il suo posto l'ha preso Daniele Blaquier.

Un full lenght di sole voci come sempre, fatta eccezione per un cameo del trombettista Gianfranco Campagnoli. Non ci saranno invece collaborazioni, altro tratto distintivo della compagine salernitana che ha duettato con i più grandi, basti pensare a Bobby McFerrin, la scorsa estate, sul palco del Ravello Festival. Ma manca ancora qualcuno all'appello: «Chissà - il tono del maestro Caravano qui diventa trasognante - un giorno, magari potremmo duettare con Stevie Wonder». (a. d. v.)