L’asino simbolo della vita contadina cilentana

Storia, cultura ed economia rurale: il “Palio del Ciuccio” non è solo una gara ma un tributo alle antiche usanze agresti

di EMERENZIANA SINAGRA

L’antico e suggestivo borgo di Cuccaro Vetere, nel cuore del Parco Nazionale del Cilento, ospita le celebrazioni della 34esima edizione del “Palio del Ciuccio”, manifestazione cultural-popolare che si concluderà domenica organizzata per promuovere e diffondere la memoria e le usanze tipiche della società contadina, simboleggiate nel principale bene e strumento di lavoro e sopravvivenza dell’epoca, l’asino. La costruzione di una rete viaria interpoderale è piuttosto recente. In precedenza l’unico mezzo di trasporto dei prodotti agricoli e montani dai luoghi di produzione fino a casa era l’asino. La sua importanza come tale si è evidenziata soprattutto per il trasporto delle castagne, talvolta da luoghi lontani anche diversi chilometri dal centro abitato e raggiungibili solo attraverso sentieri montani ripidi, scoscesi e impervi. A Cuccaro Vetere attualmente sono presenti alcuni asini gelosamente custoditi dai proprietari più per affezione al ruolo rappresentato che non per una effettiva utilità. Nei primi del ‘900 la corsa si teneva durante la festa patronale di San Pietro Apostolo, tradizione che è stata ripresa nel 1983 con l’intento di promuovere il territorio e l’asino, che è stato così salvato dall’estinzione. La simbolica competizione che chiuderà l’evento e che vedrà rivaleggiare in un apposito percorso gli asini portabandiera dei nove comuni d’Italia partecipanti (Altavilla Irpina, Castelforte, Galatone, Ginosa, Laino Borgo, Massafra, Oria, Palo del Colle e, naturalmente, Cuccaro Vetere) mima infatti scherzosamente la fatica e la tenacia dell’uomo nel vincere la resistenza della natura, superando l’indolenza dell’animale che porterà in groppa il proprio fantino sino al metaforico traguardo della sopravvivenza. La gara sarà preceduta – come da tradizione – dalla parata in costumi d’epoca dei figuranti che sfileranno in corteo per la piazza centrale del paese, inscenando balli e canti popolari rievocativi delle antiche usanze agresti della civiltà contadina di inizio secolo scorso. La tradizione e il richiamo alle origini rappresentano dunque il tema conduttore e il legame profondo delle nove cittadine coinvolte nella manifestazione, ma nel contesto di un più ambizioso obiettivo di valorizzazione delle comunità locali e dell’apporto da queste offerto, in senso lato, all’identità culturale e alla coesione sociale e istituzionale dell’intera nazione. In tal senso, ricorda il sindaco di Cuccaro Vetere, Aldo Luongo, l’eccellenza universalmente riconosciuta alla qualità di vita e alla dieta mediterranea fonda le proprie radici proprio nell’eredità di quelle popolazioni del Mezzogiorno d’Italia che hanno saputo codificare in tradizione il segreto del proprio benessere e della propria longevità. Proprio per questo da alcuni anni il comune di Cuccaro Vetere ha istituito e previsto, nell’ambito della consueta manifestazione del Palio, l’assegnazione, a personalità che si siano distinte per il proprio contributo alla valorizzazione e promozione della cultura e della tradizione italiana, del “Premio Città del Palio”, conferito dalle delegazioni delle cittadine gemellate a riconoscimento celebrativo di valori di identità ed unità nazionale. Fa da cornice l’apertura di un percorso “storico” articolato in un vero e proprio “museo aperto”, composto dalle varie botteghe d’artigianato d’epoca, accuratamente ricostruite e restaurate, nonché da un percorso enogastronomico, costituito da innumerevoli e pittoreschi stand espositivi per la degustazione e la vendita delle specialità tipiche della cucina cilentana, vero perno dell’intera dieta mediterranea.

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