LA PRESENTAZIONE

Isaia Sales e Simona Melorio hanno pubblicato un volume sul malaffare nel nostro Paese

Isaia Sales e Simona Melorio hanno pubblicato un volume sul malaffare nel nostro Paese

di NICOLA SALATI

Come mai la corruzione ha così lunga vita nella storia del nostro Paese? Come mai resiste a ogni epoca e a ogni regime politico? Come mai in questo campo non si riesce a trovare niente di veramente dissuasivo, niente che provi ad estirparla nel costume, nel comportamento, nell’atteggiamento degli attori coinvolti? Come mai questo tratto di continuità nella storia d’Italia, questo elemento costante, capillare, quasi costitutivo del funzionamento delle istituzioni nel nostro Paese, non si riesce ad interromperlo? Perché ciò che è accaduto nel passato continua ad accadere oggi? Sono queste le domande a cui tentano di rispondere Isaia Sales e Simona Melorio nell’ultimo libro intitolato “Storia dell’Italia corrotta” edito da Rubettino.

Il volume che sarà presentato domani a Palazzo Serra di Cassano a Napoli, alle ore 17:30, parte dal presupposto che non c’è altro comportamento criminale che scardina di più la percezione dello Stato e ne distrugge credenza e legittimazione, al punto da definirlo «reato di corrosione e di fragilità di Stato », perché commesso da rappresentanti dello Stato su funzioni e compiti dello Stato stesso. Infatti la corruzione per gli autori «ha assunto nel corso della storia italiana essenzialmente il volto delle istituzioni », non è dunque un problema della singola morale del cittadino ma della concezione dello Stato di una parte delle classi dirigenti del paese, che hanno reso l’abuso e la profittabilità del loro potere un fatto consuetudinario e diffuso, una normale modalità di esercitare la funzione politica, burocratica e imprenditoriale.

Si potrebbe quindi quasi parlare di “banalità” della corruzione in Italia. Un tema di grande attualità e che viene quindi esaminato minuziosamente dai due autori che si soffermano pure sul compito che si sono prefissati di raggiungere con la pubblicazione del libro: «In particolare cerchiamo di dare luce ad alcuni episodi - spiegano - di cui si sa troppo poco. Uno di questi è il fascismo: un periodo storico senza corruzione non è assolutamente vero, vedi il coinvolgimento di Mussolini nell’omicidio di Matteotti per una tangente pagata al fratello».

Ma è solo uno degli episodi che si possono trovare nelle 322 pagine perché tra i tanti fatti interessanti che vogliono raccontare e mappare la storia della corruzione nello Stivale c’è anche quello significativo di un generale della Marina che diventa capo dell’Ansaldo e insieme alla Fiat producono i carrarmati più obsoleti della storia militare del mondo perché non sottoposti a nessuna legge di mercato.