L'evento

Il tour di Ligabue si ferma a Eboli per due tappe

Lunedì e martedì lo show del cantautore al PalaSele. «Il mio Made in Italy esprime la frustrazione per ciò che non va»

EBOLI. Per tutti quelli che si sono innamorati grazie alle note di Viva e Certe Notti o che hanno ascoltato all’infinito l’assolo di chitarra di Balliamo sul mondo, è partito il conto alla rovescia per l’attesissimo appuntamento con il tour “Made in Italy - Palasport 2017” di Luciano Ligabue. Lunedì 27 e martedì 28 febbraio il cantautore emiliano fa tappa al Palasele di Eboli per presentare live i brani contenuti in “Made in Italy", undicesimo disco di inediti e ventesimo album della sua carriera, oltre ai suoi grandi successi.

Sold out il primo concerto, ancora pochi i biglietti disponibili per la seconda data. Sul palco insieme a Ligabue ci sarà la band che lo ha affiancato anche nella realizzazione del nuovo album: Luciano Luisi (tastiere, cori), Max Cottafavi (chitarre), Federico Poggipollini (chitarre elettriche, cori), Davide Pezzin (basso), Michael Urbano (batteria, percussioni), Massimo Greco (tromba e flicorno), Emiliano Vernizzi (sax tenore) e Corrado Terzi (sax baritono). Prodotto da Luciano Luisi, con musiche, testi e arrangiamenti di Luciano Ligabue, “Made in Italy” (Zoo Aperto/Warner Music) ha conquistato il triplo disco di platino.

«È una dichiarazione d’amore “frustrato” verso il mio Paese raccontata attraverso la storia di un personaggio, Riko – afferma Ligabue a proposito di “Made In Italy” - Si tratta di un vero e proprio concept album (il mio primo) ma è comunque composto di canzoni. Canzoni che godono di una vita propria ma che in quel contesto, tutte insieme, raccontano la storia di un antieroe. Riko, il mio secondo nome è Riccardo, è il mio alter ego, rappresenta una mia vita parallela, quello che sarei stato se non fossi Ligabue. Mi permette di dire quello che penso con maggiore libertà. È stata dura aspettare, anche perché avevo voglia di tornare, di raccontare il mio disco, che non è un disco politico, ma l’espressione di un sentimento non risolto, di un amore non corrisposto verso l'Italia, della frustrazione verso tutto ciò che non funziona. Ho scelto di raccontare la storia di un operaio irrisolto perché appartiene ad una di quelle categorie che oggi non hanno voce. Riko è uno di noi. Un 45 enne che sta così così, che non ne può più delle ingiustizie fiscali e sociali di questo paese, che si sfoga il venerdì. Vede gli amici licenziati e trae un sospiro di sollievo: “Non è toccato a me”. Si arrabbia manifesta per strada, viene colpito e ferito, curato da una dottoressa sexy, vive i suoi 15 minuti di popolarità. Ritorna con la moglie, ripercorre la sua seconda luna di miele in lungo e in largo per lo stivale».

Nello show non mancheranno naturalmente i grandi successi dell’artista, pescati da tutta la sua discografia.

©RIPRODUZIONE RISERVATA