Il thriller del libraio

Il noir di Vito Briamonte è ambientato nella Valle del Sele

Molto conosciuto come libraio a Salerno, dove è presente con i suoi stand sul corso Vittorio Emanuele, Vito Briamonte torna ora a segnalarsi a livello nazionale come romanziere. Dopo l’esordio narrativo con “Le rose della signora Wesmaker” - libro di fantascienza a metà tra indagine psicologica e romanzo sentimentale con atmosfere vintage – Briamonte ha appena pubblicato “Donne che tirano con l’arco” (Robin edizioni, Torino 2017, pagg. 360 euro 15). Nel tessere la sua trama del commissario Porcelli, Briamonte mette su carta un noir ambientato tra la Valle del Sele e l’entroterra napoletano, con protagonista il commissario Porcelli. Il dato curioso è che quest’ultimo esiste per davvero ed è un caro amico dell’autore: “I personaggi di questo libro sono tutti immaginari – spiega Briamonte - nomi e cognomi sono inventati tranne uno. Quando parlai al vero poliziotto Mario Porcelli del mio desiderio di raccontare una storia frutto di una sua vecchia indagine intrapresa tra il mondo dei librai, e gli chiesi di espormi per bene quei fatti, avevo già scritto metà di questo romanzo. Mi autorizzò per questo a usare il suo nome per il commissario coprotagonista di questo ‘social thriller’ e mi diede una mano parlandomi di fatti, modi di rapportarsi, aneddoti e rapporti tra polizia e magistratura che io naturalmente non conoscevo a fondo. Partendo da un’indagine vera ho poi sviluppato la storia in completa fantasia”.
Il romanzo parte dal rinvenimento a terra del corpo di una donna dopo uno scontro a fuoco con due agenti di polizia. La notizia che la ‘Donna dell’arco’ sia stata finalmente fermata dalle forze dell’ordine fa velocemente il giro dei telegiornali locali e nazionali. Una figura enigmatica “La donna dell’arco”, l’indagine sulla sua figura affascinante è affidato al commissario Mario Porcelli, coadiuvato dalla sua spalla, il fido ispettore Armando Montefusco e dalla commissario di polizia, Simonetta Angrisani. Briamonte confessa di nutrire la sua vena narrativa con istanze di attualità, con accadimenti sempre più vicini alla fantasia: “Mai mi è sfiorata l’idea di raccontare la mia città e la mia regione come un covo di criminali o gente senza scrupoli – spiega - Tutti i cattivi in questa storia sono solo personaggi immaginari anche se talvolta capita che qualcuno ci si voglia per forza riconoscere sentendosi offeso. Se è successo me ne scuso. Spero, senza rancore! Separare gli eventi reali dalla versione romanzata che ho dato ad essi a volte è stato davvero difficile visti i fatti numerosi che tutti i giorni, a ritmo incalzante, senza tregua, addirittura mentre scrivevo, ero costretto a leggere sui giornali e ad ascoltare in Tv. Ma la mia però non è la realtà, è solo la mia fantasia, quella che faccio sempre prevalere rispetto ai fatti reali. Che volete, a me piace scrivere solo delle storie, tutto qui!”. Resta il fatto che le storie di Briamonte non solo piacciono ai lettori ma anche al cinema. Dal suo primo libro, infatti, è stato liberamente tratto il film “Il passato non ritorna”, per la regia di Pier Maria Cecchini. Il nuovo romanzo del librario scrittore sarà presentato oggi alle 18.30 presso la Lega Navale, in piazza della Concordia a Salerno. Nell’incontro con l’autore, moderato da Eduardo Scotti, interverranno il sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Salerno, Roberto Penna; l’avvocato Paolo Carbone e lo scrittore Nicola Vacca. Le letture saranno curate da Carla Citro.
Paolo Romano
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