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Il Teatro Grimaldello a Rimini per la “prima” del suo Frankenstein

NOCERA INFERIORE. Il Frankestein di Mary Shelley, riscritto da Antonio Grimaldi, approda questa sera (ore 21), in anteprima nazionale, sul palco del Festival di Rimini “Le Voci dell’Anima”. Lo...

NOCERA INFERIORE. Il Frankestein di Mary Shelley, riscritto da Antonio Grimaldi, approda questa sera (ore 21), in anteprima nazionale, sul palco del Festival di Rimini “Le Voci dell’Anima”. Lo spettacolo “Il Giardino della Creatura-Frankenstein” è interpretato dagli attori della Compagnia Teatro Grimaldello con Anna Rita Vitolo e Antonio Grimaldi (che ne cura la regia), mentre le scene sono di Cristina Milito Pagliara.

Il Teatro Grimaldello non è nuovo al Festival nazionale riminese. Già nel 2012, la compagnia nocerina aveva partecipato, vincendo il primo premio come miglior spettacolo con “In nome del Padre”, l’acclamato omaggio a Pier Paolo Pasolini. In un’ottica di riqualificazione del Teatro Indipendente, la premiazione consisteva in una somma da destinare alla produzione di un nuovo lavoro. Nasce così “Il Giardino della Creatura-Frankenstein”. Il testo, reinterpretato da Grimaldi, riprende l’opera originale scritta da Mary Shelley nell’800. La storia del dottor Victor Frankenstein e della sua creatura è ormai diventata “mito”. Il mostro assemblato dal geniale scienziato, acquista col tempo consapevolezza e conoscenza, arrivando a desiderare una compagna. Frankenstein accetta la richiesta, costruendogli una creatura femminile, ma successivamente la distrugge, temendo che una “razza di diavoli si possa propagare sulla Terra”. Antonio Grimaldi riprende da qui la storia della Creatura, riscrivendone il finale e immaginando la vita del “mostro”. Frankestein vive insieme alla sua nuova compagna assemblata, nella più completa solitudine. Essi, a dispetto della loro diversità, vivono un rapporto a tutti gli effetti “umano”, all’ombra di un grande albero bianco: impareranno la comunicazione col mondo tramite il mezzo televisivo trovato in una discarica, ma più di tutto, nella loro intima solitudine scopriranno la potenza della poesia e del gioco, guardando le pellicole di Charlie Chaplin, Totò e De Sica. Nell’opera del Grimaldi affiorano i temi delle forti contrapposizioni tra naturale e artificiale, creazione divina e intelletto terreno, istinto umano e raziocinio. Il regista trasporta tutto dentro i tempi contemporanei, esasperando il quadro di una società basata più sull’apparenza che sui sentimenti.

Davide Speranza

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