Il ritorno della lirica Stasera al Verdi in scena “La Boheme”

di Paola Primicerio SALERNO «E' il miglior soprano al mondo»: così definisce Maria Giovanna Agresta il direttore d'orchestra e direttore artistico Daniel Oren nel presentare la protagonista de “La...

di Paola Primicerio

SALERNO

«E' il miglior soprano al mondo»: così definisce Maria Giovanna Agresta il direttore d'orchestra e direttore artistico Daniel Oren nel presentare la protagonista de “La Boheme” di Giacomo Puccini che sarà in scena da oggi (ore 18.30) al teatro Verdi.

Ad affiancare il grande soprano di origini salernitane che vestirà i panni di Mimì, il tenore Giorgio Berrugi nel ruolo del poeta Rodolfo, il baritono Gabriele Viviani è il pittore Marcello, il soprano Irina Lungu è Musetta, il baritono Fabio Previati è il musicista Schaunard, il basso Carlo Striuli è il filosofo Colline, il tenore Francesco Pittari nei panni di Parpignol e Angelo Nardinocchi nel doppio ruolo di Alcinoro, il consigliere di Stato, e Benoit, il padrone di casa. Sul podio a dirigere l' Orchestra Filarmonica Salernitana “Giuseppe Verdi”, il Coro del Teatro dell'Opera di Salerno e il Coro delle Voci Bianche del Teatro Verdi di Salerno il maestro Daniel Oren, per la regia di Pier Paolo Pacini, con scene e costumi di Alfredo Troisi e video art di Jean-Baptiste Warluzel. Opera in quattro quadri di Puccini su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illiaca, La Boheme fu rappresentata per la prima volta al Regio di Torino nel 1896.

Ambientata nella Parigi del 1830, il dramma è tratto dal romanzo “Scenes de la vie de boheme” di Henry Murger, dove si muove un gruppo di giovani e spiantati artisti, che conducono una vita fuori dagli schemi sociali del tempo e dove si consuma l'amore tra Rodolfo e Mimì, che morirà tragicamente di tisi.

Ritorno al teatro Verdi del regista Pier Paolo Pacini, che nel 2010 ha firmato una grande produzione di “Un ballo in maschera”, protagonisti Marco Berti e Hu-He. Pacini, fiorentino doc, classe 1960, è un artista che non ama stravolgere le indicazioni degli autori, ma non per questo la sua regia può essere definita tradizionale. «Ho operato una leggera trasposizione, o meglio uno slittamento di pochi anni dell'ambientazione, in piena Scapigliatura, in cui mosse i suoi passi il giovane Puccini».

Quale è il suo rapporto con Puccini e La Boheme?

Finora ho messo in scena tre opere di Puccini, io mi affido completamente alle sue indicazioni, lui scrive anche la drammaturgia, ha un 'attenzione quasi cinematografica nella descrizione dei più piccoli particolari, prevede anche gli oggetti che vede sulla scena. I protagonisti conducono una vita fuori dal mondo dell’epoca, pervasa da un'atmosfera giocosa, amori, gelosia, un'allegria contagiosa che viene spezzata dalla morte tragica di Mimì.

Quale è il suo rapporto con il Teatro Verdi?

Qui ho sempre lavorato con artisti straordinari, persone meravigliose. Posso dire di aver fatto due esperienze bellissime.

Come si lavora in tempi di spending review?

Quando ci sono meno disponibilità si può lavorare benissimo con maestranze qualificate, c'è un ritorno degli artigiani del teatro, si può fare un'ottima produzione anche senza sprechi.

Dopo 5 anni lei è tornato a Salerno, che idea si è fatto della città?

Io adoro Salerno, sono ospitato nel centro storico, nel palazzo in cui visse il poeta Alfonso Gatto. Trovo il quartiere stupendo, c'é un’atmosfera vera, vivibile, il cibo è buonissimo, le persone gentili. Ci torno molto volentieri.

Cosa l'aspetta nel futuro?

Sono stato nominato direttore della scuola di teatro al Teatro Nazionale di Firenze per i prossimi due anni, poi farò un “Imperatore di Atlantide” opera in un atto di Viktor Ullmann, scritta in un campo di concentramento. Poi non abbandono le regie teatrali.

Info: La Boheme andrà in scena oggi alle ore 18.30, repliche il 27 e 29 ottobre alle ore 21 - 089 662141.

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