La mostra a napoli

Il nuovo umanesimo di Ugo Marano

Stasera al Festival del design un omaggio all’artista salernitano

NAPOLI. Frammenti di storie vissute che, come pezzi di un puzzle, si incastrano fino a ricomporsi in una visione unitaria e complessa: stasera (ore 18), verrà inaugurata nell’ambito del Festival internazionale del design, tradizione, innovazione e sviluppo sostenibile, la mostra “Ugo Marano. Una collezione privata”, retrospettiva dedicata al compianto artista salernitano, Ugo Marano, a cura di Marco Di Capua per la fondazione Plart di Napoli la cui sede in via Martucci ospiterà l'allestimento.

Si tratta di una retrospettiva dedicata alla produzione artistica dell’artista scomparso nel 2011, tra le più complete e articolate realizzate ad oggi. Ceramiche, metalli, legni, tessere musive, disegni, parole compongono un mosaico che testimoniano la grande sensibilità artistica di Marano. Negli spazi della Fondazione, attraverso un allestimento curato dall’architetto Enzo Tenore, si restituisce al visitatore l’alfabeto dell’artista; durante il vernissage verranno proiettati due video inediti, il primo realizzato ad hoc dal videomaker Pasquale Napolitano e il secondo, “L’Assenza di Ugo Marano”, realizzato da Lino Fiorito nel 2011 dopo la scomparsa del grande maestro. Vasi di grande formato, piatti con iscrizioni, rimarcano l’aspirazione del ceramista e scultore a esplorare e indagare l’oggetto come potente dispositivo narrativo in cui è possibile carpire una infinita serie di simboli storici, sociali, etici e politici in contonuo dialogo con il contesto in cui si trovano a rivivere. Fragili e lievi, ma solo in apparenza, le opere in mostra evocano la capacità manuale dell’artista rivendicando, nel tempo e nello spazio, una propria cifra che resiste sia all’uno che all’altro.

«Marano - spiegano i curatori della mostra - ha sempre creduto in un nuovo umanesimo delle genti dando forma ad artefatti che conservano segreti che le persone si portano dentro. Materia prima delle opere che compongono questo avvincente omaggio a Ugo Marano è l’intimità e la timida segretezza vissuta con la collezionista che ha sostenuto, sin dagli esordi, il suo percorso artistico. Così la mostra si trasforma in una sensibile predisposizione dell’artista all’ascolto del fruitore, alla sua storia e al tessuto sociale che lo anima ».

Alessandra De Vita

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