Arte sacra

Il mosaico di una salernitana in Terra Santa

Diana Naponiello ha realizzato un pannello destinato a una cappella di Gerico, luogo simbolo della lotta alla violenza

SALERNO. Arte per la Terra Santa. L’artista e docente salernitana Diana Naponiello è pronta a partire per Israele, dove porterà un pannello ceramico da destinare a una cappella cristiana di quella che viene considerata la città più antica del mondo: Gerico. Si tratta di un piccolo mosaico ceramico, con smalti speciali, che riporta la scritta in latino: “Jesus Salvator est: audite Eum” “Gesù è il salvatore: ascoltatelo”. Un lavoro artistico che incontra la cultura del libro dei libri, la Bibbia, il tessuto sociale di una terrà martoriata ed è frutto di una esperienza di volontariato fatta tra le popolazioni locali. «Il progetto artistico no-profit “Arte per la Terra Santa” – spiega Diana Naponiello – nasce dopo un periodo di volontariato effettuato al Mosaic Center di Jericho, per conto dell’Associazione Pro Terra Santa». Diana ha dato il suo contributo, in termini artistici, in uno dei luoghi simbolo della lotta alla violenza e all’odio attraverso l’integrazione culturale. Il Mosaic Center di Gerico, infatti, ha lo scopo di tutelare e promuovere il patrimonio culturale palestinese nella striscia dei territori occupati. È stato ideato e voluto dal francescano padre Michele Piccirillo, noto biblista e archeologo dei luoghi sacri. L’arte del mosaico occupa un posto significativo nella storia culturale palestinese. «Il Centro – prosegue l’artista, che ha lavorato in loco – fa rivivere questa tradizione attraverso il lavoro di conservazione e attraverso la produzione di mosaici di nuova realizzazione».

In collaborazione con la Custodia di Terra Santa il centro si occupa del restauro di numerosi mosaici e dei Santuari. Tra questi il progetto di cantiere scuola del santuario del Getsemani a Gerusalemme. «Sono stata ospite della piccola comunità francescana di Gerico – prosegue Naponiello – e ho avuto modo di visitare alcuni luoghi santi, cari alla nostra cristianità, in particolare la cappellina cristiana posta lungo la riva del fiume Giordano».

Proprio quest’ultima sarà arricchita con l’opera d’arte made in Salerno. Il piccolo luogo sacro si trova in un punto al centro di itinerari religiosi internazionali, un crocevia di genti di nazioni diverse che giungono da tutto il mondo per ripercorrere i passi di Cristo sulla terra. Il pannello riproduce un flutto d’acqua, chiaro riferimento al celebre corso fluviale delle sacre scritture. La chiesetta dove dovrà essere collocato, infatti, i trova a pochi passi dal fiume dove Gesù si fece battezzare da Giovanni Battista e iniziò la sua missione. È lo stesso sito dove ancora oggi in tanti cristiani si immergono per purificarsi simbolicamente dai peccati. Non è facile avere le autorizzazioni ad intervenire artisticamente in un sito di interessa mondiale, non solo da un punto di vista religioso. «È nato spontaneo – prosegue l’artista – il desiderio di abbellire la cappella con un pannello in ceramica smaltata, che è stato realizzato da me in collaborazione con i ceramisti Mimmo De Stefano e Amelia Marino. Il progetto si avvale del patrocinio dell’Istituto Santa Caterina -Amendola di Salerno, l’Istituto Confalonieri di Campagna e il Gruppo Archeologico Ebolitano». A fine agosto l’artista salernitana partirà per Israele dove collocherà personalmente il manufatto sulle pareti del luogo sacro palestinese. «Sto imballando accuratamente le mattonelle del mosaico, perché dovranno viaggiare nella stiva dell’aereo e bisogna evitare possibili danni». L’iniziativa ha anche lo scopo di sostenere e sottolineare l’opera della famiglia francescana che da oltre sette secoli, con la Custodia della Terra Santa, tra mille difficoltà sovrintende ai luoghi simbolo della nostra cristianità in terre martoriate, prodigandosi al contempo per la pace, la fratellanza ecumenica ed il dialogo tra le religioni.