Il Moa diventa una fucina per creare eventi culturali

Presentato il variegato programma di appuntamenti che si apre con la musica Ma i gestori della struttura rivendicano maggiori spazi e migliore segnaletica

EBOLI. Il museo ora non è più solo un edificio destinato ad accogliere le opere d'arte ma un laboratorio pronto a raccogliere le istanze creative che generano l'arte stessa: e il Moa, il museo diretto da Giuseppe Fresolone e allestito nelle sale del Complesso Monumentale di Sant’Antonio dedicato allo sbarco degli alleati, ne è un vivido esempio. Ieri mattina è stato presentato, presso la Sala Conferenze – impreziosita dalla mostra di acquerelli del maestro Vincenzo Paudice - un nuovo calendario di eventi a cura dell’Associazione Sophis di Battipaglia presieduta da Marco Botta, in collaborazione con il circolo culturale e ricreativo Mo’Art e con il patrocinio del Comune di Eboli.

“Last night a dj saved my life”, è il primo degli appuntamenti dedicati alla riscoperta della musica dance a cavallo tra anni ‘70 e‘80, in agenda questa sera (ore 22.30) quando si ripercorreranno i fasti del celebre Studio 54 di New York con la proiezione del film documentario "Maestro" di Josell Ramos. Domani sera (ore 20,30), Giovanna Iammucci ed Ivan Lamberti interverranno a proposito di “Anema e Tammorre”, appuntamento con balli, canti e danze della tradizione popolare del Mediterraneo. E ancora a seguire: Peppe Barra de la casa editrice “Il Saggio” sarà presente in relazione al libro che raccoglie testimonianze della Prima Guerra Mondiale, “Memorie di Guerra” (18 dicembre ore 19); sarà poi la volta di Paolo Senatore dell’associazione culturale Giovanile Moby Dick che presenterà un report su “Moby Dick in Tour”, progetto europeo dedicato all’integrazione sociale (19 dicembre ore 20). Vito Albanese, in arte Anonimo Corporale, e il regista della Compagnia teatrale del Bianconiglio, Bruno Di Donato illustreranno l’articolato e suggestivo evento “Il giorno che inventammo Dio”, installazione artistica e teatrale.

«Noi non siamo un contenitore culturale - ha dichiarato il direttore artistico del Moa, Luigi Nobile, nel corso della conferenza - ma una fucina in cui creare cultura». E per farlo lo staff del Moa rivendica uno spazio ulteriore in cui poter ospitare le compagnie teatrali e le formazioni musicali per le loro prove, ovvero il piano superiore dell'edificio storico che, in base a quanto emerso dall'incontro di ieri, sarebbe già destinato a uffici pubblici del Comune di Eboli che è stato inoltre sollecitato a provvedere a una segnaletica appropriata adesso assente che possa guidare alla struttura. Intanto è operativa la digitalizzazione in lingua inglese di tutti gli eventi programmati (71 solo nel 2014) che entreranno a far parte del progetto “Moa Tv”.

Alessandra De Vita

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