Il grande tesoro di Salerno è il centro storico

Alcuni complessi monumentali di particolare rilievo andrebbero maggiormente valorizzati

di GERARDO PECCI

Nel centro storico di Salerno vi è un complesso monumentale che ruota intorno al duomo e che nel passato rappresentava una vera e propria “insula”, quartiere o zona omogenea importante per tutta la città di S. Matteo. Si tratta, ancora oggi, di un patrimonio edilizio, architettonico e urbanistico insieme, che costituisce un’area organica con una propria fisionomia e identità. Proprio nel cuore più vivo e pulsante della città antica.

Nel corso degli anni, diverse Università degli Studi, a partire da quelle di Salerno e di Napoli, e poi anche di altre città italiane, hanno condotto specifici studi di storia dell’arte, di urbanistica e di architettura sul centro storico salernitano e diversi studiosi si sono occupati dello sviluppo urbanistico della città, dall’antichità ad oggi. In questa zona della città, infatti, vi sono complessi monumentali di grande rilievo, come la stessa Cattedrale di San Matteo, la sua cripta, il suo splendido quadriportico, come pure la sala di San Tommaso, la Cappella di San Lazzaro, il Palazzo Arcivescovile, il Tempio di Pomona, la Cappella di Nona e poi il colonnato di via Roberto il Guiscardo, l’ex Seminario minore, la Cappella di San Bernardino. Si tratta di beni di indubbio valore e importanza per quello che significano nel contesto storico e urbanistico cittadino e per quello che hanno sempre significato per i salernitani, che in essi ritrovavano la propria identità civile e spirituale. I turisti distratti, che sbarcano in città per il tour, affaccendati a fare foto, a ritrarre i pochi istanti di permanenza, certamente non possono che avere un’ impressione fugace e parziale dello spirito di quella che una volta fu la ricca, viva e opulenta città di San Matteo Apostolo.

Un’operazione di riqualificazione urbanistica e architettonica del centro storico e della zona adiacente la cattedrale, unita a un “ripensamento” economico, culturale e turistico del centro storico cittadino, al di fuori di estemporanei momenti di turismo di massa, realizzati con un auspicabile piano di riqualificazione e risanamento del centro storico, darebbe sicuramente ulteriori frutti per una migliore fruizione e valorizzazione dell’intera città. Anche con un rilancio di quelle che sono le reali possibilità di fruizione dei beni culturali e dell’ambiente urbano cittadino. Salerno conserva notevolissimi tesori nascosti, ma pochi li conoscono per davvero. Chi li conserva e tutela per il loro rilancio culturale e sociale? Pensiamo, per esempio, alla Chiesa del Crocifisso, con la straordinaria cripta, oppure i significativi esempi di scultura romana dei sarcofagi presenti all’interno del quadriportico della cattedrale o, ancora, alle magnifiche opere d’arte conservate nei locali espositivi del Museo Diocesano “S. Matteo” e della Pinacoteca Provinciale. Ci sono tante opere d’arte che sono l’orgoglio e l’identità della memoria storica dei Salernitani, di una città ricca di capolavori ancora seminascosti, ignorati o poco conosciuti. Ci sono luoghi e opere che meritano di essere ulteriormente apprezzati e meglio conosciuti dagli stessi cittadini.

Non bastano le famose “guide rosse” del Touring Club Italiano. Prima ci vuole l’amore e la convinzione che il futuro destino di una città è nella cura e nella coscienza civica, umana e morale, dei cittadini che l’abitano. L’identità di un popolo trova nel proprio “Io” collettivo le ragioni di un riscatto nel quale la “bellezza delle arti” diventa un motivo trainante per una nuova rinascita, per il bene di tutti. Salerno ha potenzialità culturali davvero notevoli, basta intercettarle, usarle, metterle a frutto.

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