CULTURA

Il film di Karimi batte la censura

All’Arci la proiezione del regista iraniano

SALERNO. In un tempo fatto di muri ed esasperazioni sociali legate alla libertà d’espressione, si svolge un evento che posa uno sguardo profondo sulla questione. Il progetto “Cinema oltre i muri” – promosso da Arci Salerno, Cactus Filmproduzioni, Art.Tre, Human Rights e Amnesty International – cerca di raccontare quei muri che attentano alla dignità umana. Oggi alle ore 18:30, all’interno della rassegna, nel salone delll’Arci di Salerno di via Porta Catena, sarà proiettato il documentario censurato “Writing on the city” che ha portato alla condanna di Keywan Karimi (regista curdo-iraniano) il 23 novembre 2016 a un anno di prigione e 223 frustate. Karimi è stato rilasciato mercoledì 19 aprile su pressioni politiche e sociali internazionali. Una vicenda che ha fatto il giro del mondo, mostrando ancora una volta la barbarica presenza di sistemi-regimi privi della facoltà del confronto e del dialogo. Il film “Writing on the City”, prodotto nel 2012 dall’Università di Teheran e completato nel 2015, racconta la storia iraniana, attraverso i graffiti sui muri di Teheran risalenti ad un arco cronologico che va dalla Rivoluzione Islamica del 1979 alla contestazione delle elezioni presidenziali nel 2009 da parte del Movimento Verde, con nel mezzo l’ascesa alla carica di presidente di Mahmud Ahmadinejad, il 3 agosto 2005. Proiettato in anteprima mondiale quattro mesi dopo la prima sentenza, il 12 febbraio 2016, al Punto de Vista International Documentary Film Festival of Navarra, ha vinto la Menzione Speciale.

Cinema oltre i muri all'Arci
Il film del regista iraniano Keywan Karimi sarà proiettato oggi alle 18.30 negli spazi di via Porta Catena

« Da allora è stato proiettato in oltre venti festival in tutto il mondo - spiega Licio Esposito, della Cactus Filmproduzioni e tra gli organizzatori della serata - Per chi ha avuto l’occasione di andare a Teheran, sa che ancora oggi si possono vedere elementi dipinti nel tessuto urbano risalenti a tempo fa. Ci sono frammenti di storia di quel popolo. Karimi ha trovato una chiave di lettura singolare. Lì c’è una grande cultura di graffitari professionisti, pittori che hanno dipinto sulle mura per raccontare gesta di eroi, promuovere i messaggi dei capi di governo e per ricordare le vittime delle guerre affrontate negli anni. In un passaggio del film, si parla degli anni Settanta. Il popolo all’epoca si informava leggendo i messaggi sulle mura. Neanche i giornali potevano riuscire ad avere le informazioni esatte, essendo filogovernativi. Il popolo, non essendoci internet, si informava quindi tramite le mura, luogo importante per accedere alla conoscenza. Tuttavia questo film è stato bloccato. L’arte dovrebbe essere luogo di libera circolazione di idee. Ma sappiamo bene come non sia così. Anche in Italia Luttazzi, Biagi e Santoro furono cacciati fuori dalla televisione. Non bisogna andare tanto lontano per vedere la libertà di espressione murata. L’operazione è quindi una presa di coscienza più ampia. Questo è un film che dovrebbe entrare nelle scuole».


Dopo la proiezione salernitana è previsto un incontro di approfondimento con Costanza Saccarelli, Human Rights; Maria Grosso, giornalista; Andrea De Simone, Amnesty International Salerno; Maurizio Del Bufano, coordinatore del Festival del Cinema dei Diritti Umani. Poi dal 27 al 28 maggio presso Art.tre, in vicolo San Bonosio, si ripeterà la proiezione del documentario “Writing on the city” e si potrà visitare l’esposizione delle illustrazioni dell’artista iraniano Ehsan Mehrbakhsh, illustratore, grafico, animatore frame by frame, che ha iniziato i suoi studi all’Atelier d’arte moderna “Maha” in Iran. Si è poi trasferito in Italia, prima a Roma poi a Milano, per specializzarsi nelle arti grafiche, realizzando video d’animazione sperimentali, videoclip e spot pubblicitari.

©RIPRODUZIONE RISERVATA