LA STORIA

Il fenomeno Liberato è diventato protagonista di una tesi di laurea a Salerno

Paola Pulcino ha realizzato un interessante lavoro di ricerca sul rapporto tra identità, nuovi media e strategie digitali

SALERNO. Che l’anonimato crei allure e macini audience, non è una novità, come dimostrano Elena Ferrante, i Daft Punk o Bansky. Lo è, invece, il fatto che Liberato, l’artista del mistero, sia il protagonista di una tesi di laurea discussa all’Università degli Studi di Salerno da Paola Pulcino, laureata in Teorie e tecniche dei media digitali (facoltà di Scienze della Comunicazione) con un lavoro sul tema “Identità tra rete e realtà: il mistero del cantante partenopeo”. La scintilla è scattata dall’analisi del testo “Mi metto in vetrina”, firmato dal sociologo Vanni Codeluppi e studiato in aula con il professore Alfonso Amendola che della tesi è relatore. Il ragionamento sul concetto di identità, attraversato in tutte le sue sfaccettature, «mi ha offerto lo spunto per analizzare il fenomeno Liberato, diventato in brevissimo tempo un caso mediatico», spiega la neo laureata. Quattro le canzoni prese in esame: la celebre 9 maggio, il brano sbarcato su Youtube il 13 febbraio dello scorso anno, per proseguire poi con Tu t’è scurdat’ i me, diventato il tormentone dell’estate.
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