SPETTACOLI

Il cineforum Fatima riparte da Jodorowsky e ricorda Andrea Vece 

E’ iniziata la storica rassegna della sala salernitana dedicata al sacerdote cinefilo

SALERNO . Se c’è un posto dove andare a vedere un film a scatola chiusa, quello è il cinema Fatima, che dallo scorso martedì ha inaugurato il secondo ciclo del cineforum dedicato a don Andrea Vece scomparso nel 2017, con il film “Poesia senza fine” di Alejandro Jodorowskj. Don Andrea Vece, una istituzione a Salerno, era il sacerdote cinefilo che negli anni ’70 creò il suo cinema all’interno della struttura della chiesa in via Madonna di Fatima, dove proiettare film di qualità. Una iniziativa che non era solo passione per il cinema di un ragazzo di provincia che si era fatto sacerdote, ma era una precisa scelta pastorale.
Il cinema era per don Andrea una forma di aggregazione dei suoi parrocchiani, una scelta di campo per i ragazzi che voleva impegnare in un’esperienza che allargasse le menti, li rendesse migliori: un’esperienza ricreativa che diventava culturale. L’intento pedagogico di un uomo, un sacerdote di cultura, a cui non ha mai corrisposto la retorica del film “pedagogico”, ossia con un preciso messaggio ecumenico. Anzi, tra le storiche retrospettive organizzate al Fatima c’è quella del 1986, dedicata ad Andrej Tarkovskij, tra i più grandi registi russi, la cui spiritualità era squisitamente laica. L’impegno di don Andrea Vece, che orgogliosamente conservava un archivio di riviste specialistiche sul cinema dagli anni ’60 ad oggi, da fare invidia al Centro sperimentale di cinematografia, è stato instancabile.
Tra i primi ad aggiornare il suo cinema con i nuovi dispositivi digitali, fino all’ultimo giorno don Andrea andava in sala a vedere i suoi film, quelli che sfuggivano alla grande distribuzione e che solo lui riusciva a portare in un piccolo grande cinema di provincia, il Fatima, che è diventato ormai un appuntamento per tutta la provincia. E anche il cineforum in corso, quasi tutte prime visioni e seconde visioni, rende merito a questa grande figura di sacerdote colto. Martedì 21 febbraio è stato inaugurato con “Morto Stalin se fa un altro”, il film sugli ultimi giorni tumultuosi del totalitarismo sovietico dell'era Stalin, e martedì 27 febbraio sarà la volta di “Poesia senza fine” di Alejandro Jodorowsky. L’ultimo capitolo della trilogia biografica del regista sudamericano felliniano più amato dai cinefili, che si conclude con la sua personale “linea d’ombra”: il giovane Jodorovsj recide le radici familiari e sceglie la vita antiborghese di una comune di artisti, all’insegna della poesia e l'arte vissuta come esperienza totale. Un lancio del cineforum a lui dedicato che omaggia degnamente la ricca figura di don Andrea Vece.
Annalisa Vecchio
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