I versi di Cavallo in francese

Nota casa editrice di Parigi ha pubblicato le poesie dell’autore salernitano

di PAOLO ROMANO

Dopo ben sette anni dall’ultimo libro "Quadreria dell'accademia", il poeta salernitano Giancarlo Cavallo torna in libreria con un nuovo volume di versi. Ma a pubblicarlo - direttamente in francese con traduzione a fronte in italiano - è la casa editrice L'Harmattan di Parigi. “Spiralothèque/Spiraloteca”, questo il titolo della raccolta poetica ancora inedita in Italia. I versi di Cavallo sono un continuo districarsi tra l’urgenza del dramma - con la tragedia dei migranti - le indagini della memoria e la leggerezza del quotidiano. L’autore salernitano – tra i fondatori di Casa della Poesia – nel suo nuovo libro ha avuto la prefazione del professore Michel Cassir. “Nel giardino giapponese di Tolosa – scrive Cassir, poeta a sua volta e noto per i suoi versi di impegno civile - sono finalmente riuscito a captare qualche onda veloce dell’interiorità di Giancarlo Cavallo. Le sue poesie hanno un lato affabile e a prima vista comprensibile per il lettore occasionale. Ma quando Cavallo parla di vertigini, di finta, conversazione, transito o della sua famosa spiraloteca parola azzurra /con sinuosi scalini / che si avvolgono / verso un alto fatto di niente ... si inizia a perdere terreno ed essere catturati dalla coppia infernale: disagio e resurrezione dello spirito”. Cassir - che è stato anche a Salerno in alcune occasioni - sottolinea le ragioni della pubblicazione in terra di Francia: “Abbiamo voluto questa edizione bilingue per lasciare trafficare tra di loro i suoni, i sensi ed i grafismi. Si tratta di un incrocio di testi di parecchi insiemi dispiegati nel tempo. Dicono l'estetica delicata di questo poeta, risolutamente di Salerno, col tocco immateriale dei cuori liberi. Come in un giardino "secco" prediletto da certi giapponesi, dove l'acqua e le piante diventano rare, Giancarlo Cavallo, con un'eleganza discreta peraltro, fa cozzare le parole in una sobria danza. Crea così un'atmosfera in apparenza distaccata ma che ghermisce velocemente il lettore in seno ad un tumulto appena evocato”. In molti versi di Cavallo c’è il respiro di una lirica universale, agganciata al respiro del mondo. Come in Conversazione IX: “Leggerai conchiglie e ciottoli/in questa biblioteca/in riva al mare/leggerai albe e tramonti/e piedi nudi e giochi di bambini perdonerai/refusi errori e alcune anomalie grammaticali/e quando il sole avrà/asciugato la tua pelle/enigmatici cristalli/di sale risplenderanno/in questa biblioteca/in riva al mare/dove si asciugano/le lacrime col vento/e il tuo sorriso/soavemente/ricuce l’orizzonte”.

Altrove, come in Menzogna V, torna la tragedia dei migranti nell’ecatombe marina del Mediterraneo: “Cornucopia/dell’Africa rovesciata/nel mantra soave/delle parole nuove/la parte più lieve/dell’ umana razza /quella che viaggia/senza patria e senza/zavorra/eppure a volte/illacrimata/affonda/nel mare tempestoso/e a volte torna/rimorso/in cima alle bandiere/canto/della memoria/e del dolore”. Cavallo è anche traduttore ed ha tradotto in italiano i libri dello scrittore haitiano Paul Laraque “La sabbia dell’esilio” e “André Breton ad Haiti”, nonché le poesie di Christiane Veschambre. Ha inoltre partecipato agli Incontri Internazionali di Poesia di Napoli, Amalfi, Salerno, Baronissi, Sarajevo e Eski?ehir. Il nuovo libro di Cavallo è disponibile anche sul sito della casa editrice francese all’indirizzo www.editions-harmattan.fr.

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