Salerno

I nuovi titoli del cineforum al Fatima

A fine febbraio inizierà il secondo ciclo dell’iniziativa diretta da don Andrea Vece

SALERNO. Un viaggio intorno al mondo restando seduti al buio in una piccola sala di quartiere. È quello che anche in questo secondo ciclo del suo storico cineforum il cinema Fatima promette. Stando ormai agli sgoccioli il primo ciclo iniziato a ottobre, in rete si rincorrono indiscrezioni su quali saranno i titoli che faranno realmente parte di questa seconda tranche di proiezioni che partirà a fine febbraio.

Gli organizzatori della rassegna - ideata mezzo secolo fa da don Andrea Vece, ex parroco della chiesa Madonna di Fatima di Pastena e ancora catalizzatore degli appuntamenti settimanali nonostante gli acciacchi dell’età - hanno così deciso di rendere nota una lista provvisoria dei film che potranno essere visti fino a fine maggio nella saletta che ogni martedì e mercoledì, i giorni scelti per le proiezioni in abbonamento, si anima di passione e militanza culturale. Sedici titoli al prezzo di 40 euro, questa la formula che anche in questa seconda parte del programma viene proposta ai cinefili salernitani che sembrano aver apprezzato la lista dei titoli scelti, alcuni premiati ai più grandi festival nazionali e internazionali.

Per ora, salvo cambiamenti dell’ultim’ora dovuti principalmente a disguidi con le case di distribuzione, dei “favolosi 16” fanno parte: “La memoria dell’acqua” del cileno Patricio Guzmán, “Aquarius”, portato allo scorso Festival di Cannes dal regista pernambucano Kleber Mendonça Filho; “Nebbia in agosto” di Kai Wessel, “The Assassin” di Hou Hsiao-hsien, presentato in concorso alla 68esima edizione del Festival di Cannes, dove ha vinto il premio per la miglior regia; “lo and behond – internet” di Werner Herzog. Poi ancora “Il cittadino illustre” di Gastón Duprat e Mariano Cohn, visto a Venezia 2016; “Monte”, primo progetto italiano per il regista iraniano Amir Naderi che ha ricevuto al Festival di Venezia il premio "Jaeger-LeCoultre Glory to the Filmmak” e “Les Ogres. della regista francese Léa Fehner che ha vinto il premio del pubblico “Big Screen” al Festival di Rotterdam. Non mancano titoli molto più “mainstream” come “Jackie” di Pablo Larrain e “Elle” di Paul Verhoeven. Poi ancora “The other side of the pope”; “The women who left” , “Le cose che verranno” e “Vi presento Tony Erdmann”. Presenti in rassegna anche due graditi ritorni: “The great wall” e “La Tenerezza” di Gianni Amelio.

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