L’antologia

“I delitti della città vuota”: quando i luoghi influenzano le storie dei giallisti

Il luogo come protagonista vivente, cartina tornasole delle differenze sociali tra regioni di una stessa nazione, spazio fisico dove il teatro degli eventi ha un senso perché accadono in quel...

Il luogo come protagonista vivente, cartina tornasole delle differenze sociali tra regioni di una stessa nazione, spazio fisico dove il teatro degli eventi ha un senso perché accadono in quel perimetro “scenico” e non in altri. Nell’antologia di racconti gialli e noir “I delitti della città vuota” – che sarà presentata in anteprima assoluta all’interno di Salerno Letteratura, questa sera alle 21.30, nel Cortile della Fondazione Carisal di via Bastioni a Salerno – le città respirano, quasi parlano, accanto ai protagonisti in carne e ossa che ne calcano la superficie. Alla serata partecipano la curatrice e alcuni degli autori: Antonio Menna, Sara Bilotti, Costanza Durante, Alessandra Pepino, Brunella Caputo, Massimiliano Amato e Carmine Mari. Presenta Sabrina Prisco per l’associazione Porto delle Nebbie. Il volume, a cura di Piera Carlomagno ed edito da Atmosphere, è composto da diciassette storie, durante le quali gli episodi si consumano, come scrive Piera Carlomagno, in «spazi metropolitani desolati, abbandonati per il troppo caldo e in favore dei luoghi di villeggiatura. I personaggi saranno necessariamente gli irriducibili abitanti delle città d’estate, impossibilitati a partire per impegni di lavoro, per mancanza di soldi o di fantasia». I delitti accadono sulle terrazze di Roma, sotto i portici di Bologna, tra i carruggi di Genova e nei vicoli di Napoli, sotto la Mole di Torino e nella periferia di Milano, ma anche nelle intriganti province italiane e nelle metropoli d’Oltreoceano.

Tra gli autori, Bruno Morchio, Piergiorgio Pulixi, Alessandro Berselli, Roberto Carboni, Arianna Destito, Alessandro Maurizi, Massimiliano Smeriglio, il salernitano Corrado De Rosa, la coppia Costanza Durante e Giovanni Di Giamberardino e un misterioso Franco Serpico. «Era un mio pallino mettere in evidenza il luogo in cui si svolge il giallo» spiega la curatrice, Piera Carlomagno. «Sono differenti i gialli ambientati a Milano, Napoli, Roma. A Milano ci si rifà alla “scuola dei duri” e alla eredità di Giorgio Scerbanenco, con suggestioni diverse da quelle che possono appartenere a una Napoli necessariamente più legata alla passione e dalle storie di Maurizio De Giovanni. La tradizione cambia, ci sono diversità anche tra le bande milanesi e i gruppi criminali campani, è una questione sociale» conclude. (d.s.)

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