I collages di Greenpino al Catalogo

Attraverso i ritagli di riviste da lui assemblati, lascia trasparire la sua particolare visione della vita

Metti alcune icone della contemporaneità; agganciale a quelle del secolo scorso che hanno attraversato il tempo indenni, assurgendo a veri e propri miti, raggiungendo le nuove generazioni come prototipi immortali; attingi alla Pop Art mescolando sacro dell’arte classica e profano della produzione moderna; mescola il tutto con ironia e uso sapiente delle figure retoriche, unendo l’imparagonabile con il semplice “lettering”; viene fuori l’arte scanzonata di Greenpino, all’anagrafe Pino Roscigno. L’immediatezza e la facilità apparente della lettura dei suoi collages, realizzati senza soluzione di continuità a partire dagli Anni Ottanta fino ad oggi, scaturiscono da una creatività che genera assemblaggi in cui ciascuno può cogliere i punti di riferimento del proprio immaginario ritrovando qualcosa di sé stesso, del proprio vissuto sociale, del proprio mondo semantico riconoscendone in pieno la funzione culturale, alta o bassa che sia qui non c’è differenza.

Sabato prossimo, a partire dalle 11,30 con una inaugurazione-drink, la Galleria Il Catalogo di Lelio Schiavone e Antonio Adiletta a Salerno ospiterà “Psiche” la prima personale dell’artista salernitano Pino Roscigno, in arte Greenpino, un omaggio anche alla sua versatilità creativa messa al servizio, a Salerno, della meritoria iniziativa di “Muri d’autore” (realizzata in collaborazione con la Fondazione Alfonso Gatto presieduta da Filippo Trotta) che con la trascrizione di versi di poesie di autori italiani e internazionali, in primis Alfonso Gatto, ha dato vita ad una operazione di riqualificazione urbana di alcuni quartieri di Salerno.

Ed è proprio questa capacità di Greenpino di aprire l’arte, la cultura in generale, ai cittadini circondandoli del bello in luoghi pubblici, è un po’ la cifra di stile del suo lavoro, la sua estetica fatta di mescolanza di generi, in cui però il messaggio arriva chiaro a chi guarda i collages, invitandoli ad entrare in un mondo immaginifico che appartiene a tutti.

E se la Pop Art è la matrice originaria da cui Greenpino attinge a piene mani, passando per la street art che ha sdoganato l’arte dai luoghi istituzionali di fruizione delle opere, i suoi “puzzle” strizzano un occhio all’osservatore quasi a dire: è tutto un gioco. Un gioco in cui ognuno riconosce il proprio universo iconografico, il proprio cinema, la propria musica in un apparente facile gioco di specchi che però induce a chiederti quali saranno mai i riferimenti, i contatti tra due figure apparentemente lontane, ma anche la soluzione è tutta rinchiusa nella coloratissima cornice delle sue opere. Mettono allegria i lavori di Greenpino, fanno sorridere le sue associazioni leggere e scanzonate, gioisci delle trovate inaspettate e le composizioni mentali trovano requie nell’artigianalità dell’assemblaggio manuale. Venti sono i collage in un’esposizione aperta al pubblico fino al 18 marzo (Orari: martedì – venerdì: ore 17,30 - 20,00; sabato; ore 10,00 - 13,00 e ore 17,30 - 20,30 Info: 089.232666; www.ilcatalogo.com; info@ilcatalogo.com) con una presentazione di Erminia Pellecchia.

Dai ritagli di riviste emergono così la tromba di Louis Armstrong, la coppia Gregory Peck e Audrey Hepburn in Vacanze romane, il feticcio ricorrente delle scarpe, l’universo femminile, le pubblicità, ma anche una personale lettura quotidiana della realtà, una specie di radiogiornale per immagini fatto di notizie di epoche diverse che però fotografano in un lampo geniale la cronaca attuale lasciando trasparire la sua particolare visione della vita: è l’arte bellezza!

Lucia D’Agostino

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