Guida l’Espresso, ecco i nostri ristoranti migliori

A Salerno svetta l’Osteria del Taglio, in provincia il primato è dell’Hotel Palazzo Avino di Ravello

ROMA. La guida “I ristoranti d’Italia de l’Espresso” arriva alla sua 38ma edizione. Il volume è stato presentato ieri alla Stazione Leopolda a Firenze, in collaborazione con Pitti Immagine. Recensiti oltre 2.700 locali con circa 400 novità e un primato: un ristorante ha ottenuto il punteggio di 20/20, il voto massimo della Guida. L’introduzione “Il futuro che stiamo vivendo” è stata scritta dal direttore Enzo Vizzari e, oltre ai ristoranti, sono state recensite anche le migliori pizzerie d’Italia. Il manuale è da oggi, 9 ottobre, in edicola e in libreria al prezzo di 22 euro, mentre la versione digitale per smartphone e tablet sarà disponibile a 7,99 euro negli store Android e iOs.

Sale a 34 il numero di ristoranti con “tre cappelli”, cioè i locali che hanno ottenuto un punteggio tra i 18 e 20/20, rispetto ai 27 del 2015. Al primo posto, con il punteggio massimo, c’è l’Osteria Francescana (Modena) di Massimo Bottura, che per il quarto anno consecutivo, si conferma al vertice della ristorazione italiana. Seguita a 19,75/20 da “Piazza Duomo” (Alba, in provincia di Cuneo) di Enrico Crippa. A 19,5/20, si confermano La Pergola (Roma) di Heinz Beck, Le Calandre (Rubano, in provincia di Padova) di Massimiliano Alajmo e Casadonna-Reale (Castel di Sangro, in provincia dell’Aquila) di Niko Romito. Rispetto alla guida del 2015, non ci sono promozioni a 19/20.

Promossi a 18,5/20 Agli Amici di Emanuele Scarello (Udine) e Taverna Estia di Francesco Sposito (Brusciano, in provincia di Napoli). Confermati l'Antica Corona Reale di Giampiero Vivalda (Cervere, in provincia di Cuneo), Dal Pescatore (Canneto sull’ Oglio, in provincia di Mantova), Duomo di Ciccio Sultano (Ragusa-Ibla, in provincia di Ragusa), l'Enoteca Pinchiorri (Firenze), Enrico Bartolini (Cavenago di Brianza, in provincia di Monza e Brianza), St. Hubertus di Norbert Niederkofler (Badia, in provincia di Bolzano), La Madia di Pino Cuttaia (Licata, in provincia di Agrigento).

All'esordio a 18/20, c’è anche Torre del Saracino (Vico Equense, in provincia di Napoli). Sono, invece, 84 i ristoranti con "due cappelli". Tra questi, nel Salernitano, ci sono l’Hotel Palazzo Avino Rossellinis di Ravello, con 17,5 e La Caravella di Amalfi con 17 (identici punteggio dello scorso anno). Più indietro, confermato il punteggio di 16 per Casa del Nonno 13 a Mercato San Severino e Il faro di Capo d’Orso a Maiori, Hotel Le Sirenuse di Positano; di 15,5 per l’Hotel San Pietro di Positano, Hotel Villa Cimbrone di ravello, Locanda Severino di Caggiano, Osteria Arbustico di Valva; di 15 (e un “cappello) per Le Trabe - Tenuta Capodifiume di Capaccio, Il Papavero di Eboli , Pappacarbone di Cava de’ Tirreni e Il Ghiottone di Santa Marina. Chiudono la classifica Pensando a Te di Baronissi con 14, 5 (ma nessun “cappello”) e per l’Osteria del Taglio che è il primo a Salerno.