la visita

Gli studenti scoprono la bellezza del Battistero di Santa Maria Maggiore

Un’intera scuola che si riappropria del suo territorio, dei monumenti e della cultura della città. Accade nel primo circolo didattico di Nocera Superiore, in un progetto voluto dal dirigente...

Un’intera scuola che si riappropria del suo territorio, dei monumenti e della cultura della città. Accade nel primo circolo didattico di Nocera Superiore, in un progetto voluto dal dirigente scolastico Antonio Pizzarelli ed organizzato con il coordinamento della maestra Anna Silvestri. Ieri mattina, infatti, gli alunni dell’istituto Settembrini si sono recati all’interno del Battistero paleocristiano di Santa Maria Maggiore,a Nocera Superiore, assaporando l’aria della storia e la bellezza di uno dei monumenti più importanti a livello regionale (troppo poco valorizzato). Anche gli studenti dei plessi di Pareti-Pucciano e poi quelli di Portaromana - per un totale di circa 700 bambini - parteciperanno nei prossimi giorni all’evento. «Il senso del progetto “scuola accogliente” è quello di creare un senso di benessere nei bambini e un’alleanza tra scuola e famiglia – spiega il dirigente Pizzarelli – In questo progetto i genitori hanno piena parte. Vogliamo creare i presupposti per sviluppare i processi didattico-educativi durante l’anno. La nostra è un’accoglienza iniziale che diventa accoglienza permanente». Altro elemento fondamentale è quello della conoscenza del territorio e della consapevolezza dell’identità.

I bambini, tenendosi per mano, hanno varcato le porte del giardino secolare accolti dal parroco don Antonio Adinolfi e poi quelle dell’antica struttura, portando striscioni con messaggi di pace e integrazione sociale. «Uno dei primi passi – dice Pizzarelli – è la visita al Battistero che è l’identità culturale del paese. Ulteriore elemento di riflessione è la “scuola di pace”. Vogliamo realizzare ponti e un piano di inclusione che non sia solo un’affermazione di principi ma che sia dentro alla pratica operativa di ogni giorno, una costante operatività nell’agire scolastico». Un modo rivoluzionario e fuori dagli schemi classici, che contraddistingue l’operato di dirigente e corpo insegnanti, con l’intento di riclassificare la scuola come maestra di vita e di bellezza. «In questo modo – continua il dirigente scolastico – la scuola si riappropria delle piazze, delle strade, del patrimonio artistico monumentale. È un modo alternativo e rivoluzionario di fare scuola, che risponde alle nuove esigenze dei bambini nativi digitali e dà spazio all’apprendimento informale non-formale».(d.s.)

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