Gli scatti di Bérchez sull’architettura di El Greco

Una sequenza di istantanee ripercorre a Napoli le opere sacre del maestro del barocco spagnolo

NAPOLI. Una foto-mostra dedicata ad un grande architetto del barocco spagnolo: Doménico Theotocópuli, in arte El Greco, nel quadro delle celebrazioni del quarto centenario della morte, all’Instituto Cervantes di Napoli. L’evento “El Greco. Architeto de retablos” è firmato da Joaquin Bérchez, maestro della fotografia d’autore. Il termine retablo, nell’ambito delle competenze specifiche dell’architettura, indica le cosiddette pale d’altare. Luogo di impiego tra i più importanti di Theotocópuli fu la città di Toledo. Qui El Greco mise a punto molte delle sue opere sacre di maggior prestigio, dal punto di vista squisitamente architettonico ma anche sul piano della pittura e su quello della scultura che lo videro autore di realizzazioni nel settore che per lui fu d’elezione, quello delle pale d’altare, il citato retablo. Bérchez ripercorre e ricostruisce in una serie spettacolare d’istantanee le performances più significative di El Greco, che in quella sede si cimentò in generi diversi, ovunque raggiungendo alti livelli qualitativi, tali da consegnarlo alla storia dell’arte.

Importanza cruciale per la cifra identitaria di El Greco, come per altri esponenti di un barocco ruggente tipico di metà Seicento, fu il dialogo costante e penetrante che nei suoi quadri viene costruendosi tra il contenuto del dipinto e la cornice entro cui esso s’incastona. La collezione che ne ha ricavato il Bérchez, già oggetto di vasti consensi in molte città spagnole e in molteplici gallerie internazionali, risulta particolarmente accattivante e riuscita nel riferire al dettaglio minuto varie composizioni del maestro spagnolo, ma evidenzia il proprio valore anche come romanzo figurato, veicolo narrativo ma anche poderosa fonte d’ispirazione per ogni sforzo interpretativo relato alla simbiosi tra architettura e natura, paesaggio. Bérchez è abile nel conferire nitore al livello di conoscenza di cui El Greco dava continuamente prova nei retablos costantemente intrisi di frames, tratti dal linguaggio architettonico, attraverso un sapiente gioco di frammenti e particolari dispiegati in un intelligente e strategico uso della sequenza fotografica. (ci.ma.)

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Info-mostra: è visitabile fino al 24 ottobre, dal lunedì al giovedì

ore 10-14 e 15-18.30