IL PERSONAGGIO

Giurista e abile politico, l’omaggio a Sandrino Lentini

Scario intitola una piazza all’avvocato con il Cilento nel cuore

SAN GIOVANNI A PIRO - La piazzetta adiacente al faro di Scario sarà intitolata oggi pomeriggio, alle ore 17.30, ad Alessandro Lentini, avvocato e politico. «La scelta di intitolare uno spazio pubblico ad Alessandro Lentini - afferma il sindaco di San Giovanni a Piro Ferdinando Palazzo - è la testimonianza della gratitudine di tutti i cittadini del nostro Comune per l’amore che l’avvocato nutrì per questo angolo del Cilento, per il quale profuse energie e promosse azioni di grande concretezza». Avvocato di grido, fine oratore, colto giurista, uomo delle istituzioni forensi e della politica, Alessandro Lentini - nato a Sapri il 31 gennaio del 1925 e morto a Salerno il giorno di Pasqua nell’aprile 2009 - era uomo loquace ma al tempo stesso silenzioso pensatore, legatissimo alla famiglia e pieno di premure per i suoi cari. I colleghi più giovani e quanti ebbero il privilegio di conoscerlo e di apprezzarne la grande professionalità lo ricordano non solo quale penalista tra i più noti del Foro di Salerno, ma soprattutto per la passione, il coraggio e lo spirito battagliero con cui affrontava le arringhe difensive. Per la voce tonante che risuonava nelle aule dei tribunali. Alcuni suoi processi sono passati alla storia: da quello al capo della Nuova Camorra Organizzata, Raffaele Cutolo, a quelli a boss del calibro di Pasquale Galasso e Peppe Cirillo, fino al processo per il delitto del Manila. Sandrino Lentini fu amministratore pubblico altrettanto appassionato e determinato. A Salerno fu tra i fondatori, con Basilio Focaccia e Carmine De Martino, della locale Democrazia Cristiana e allo scudo crociato fece sempre riferimento con una lungimiranza e una capacità di programmazione che gli venivano riconosciute anche dagli avversari politici.

Per sedici anni fu asssessore provinciale a Palazzo Sant’Agostino, prima alle Finanze e poi ai Lavori pubblici. Memorabile un suo vivace litigio con Ciriaco De Mita per tutelare i diritti e gli interessi dell’amato Cilento. Fu la sua caparbietà a propiziare l’avvio dei lavori della Cilentana e della Bussentina, le due arterie a scorrimento veloce che avrebbero finalmente reso agevoli i collegamenti tra il Vallo di Diano, l’Alto Cilento e il Golfo di Policastro, strappando all’isolamento vasti territori di questo estremo lembo meridionale della provincia salernitana. Fu tra i primi a opporsi alla frammentazione dell’Università nel centro storico di Salerno, proponendo l’ubicazione a Fisciano. Consigliere regionale dal 1985 al 1990, rifiutò la candidatura a senatore nel Ccd, nonostante l’insistenza di amici, colleghi e politici. Pare che lo stesso Clemente Mastella fosse andato a trovarlo a casa per cercare di convincerlo. Trascorreva le vacanze estive a Scario, dove aveva passato gli anni mai dimenticati della sua prima giovinezza e dove si rifugiava appena il lavoro gli concedeva una pausa. Alla Portofino del Sud lo legavano l’amore per la natura, l’irresistibile fascino del mare e il rapporto gioviale con gli amici di sempre. E il suo posto preferito, nelle afose giornate d’agosto, era proprio la fresca scogliera ai piedi del bel Faro di Scario, tra i “massoni” lambiti dalla risacca e odorosi di salsedine, dove, steso sulla sdraio, viveva momenti sereni e riposanti, lontano dalle carte, dai faldoni e dalle battaglie nei tribunali.

L’ex Procuratore della Repubblica del Tribunale di Vallo della Lucania, Alfredo Greco, un magistrato che per alcuni decenni ha fatto la storia giudiziaria del basso Salernitano, entrando in quasi tutte le grandi inchieste del nostro tempo - uomo prima che magistrato, sempre lontano dalla facile popolarità e dalla pubblicità mediatica delle sue inchieste, ha parlato con grande trasporto di Lentini: «Di Sandrino, come del fratello Giovanni, conservo un bellissimo ricordo. Con lui ho avuto rapporti eminentemente professionali in varie sedi giudiziarie e ho potuto apprezzarne la straordinaria passione, vibrante e talvolta irruenta ma costantemente improntata a una profonda onestà morale. Era una persona aperta al confronto e alla discussione, che sempre tra noi si svolgeva in modo franco e molto proficuo. Ci accomunava l’amore per il Cilento, una terra che porto tuttora nel cuore».