MUSICA

Giovanni Peduto, il medico di Altavilla che ha conquistato "Sanremo Rock"

Ha vinto il premio “Emersione”: «Le canzoni sono un antidoto efficace per combattere l’ansia e lo stress»

ALTAVILLA SILENTINA - Giovanni Peduto, originario di Altavilla Silentina, vanta dieci anni di esperienza lavorativa nel campo della medicina, ma è anche un apprezzato musicista. Naturalmente questi due mondi così distanti ma alla fine così vicini si uniscono con i suoi trattamenti chinesiologici.

Quando è maturata la passione per la musica?
Nasce circa 20 anni fa in un autobus che portava me e altri ragazzi in piscina e qui alcuni di loro suonavano, durante il tragitto, la chitarra. Da lì pian piano mi sono sempre di più appassionato fino alla formazione di svariate cover band, fin quando scelsi di voler fare miei brani e far conoscere il mio concetto di musica.

Come definirebbe il suo progetto musicale?
Il mio attuale progetto artistico, ormai dal 2016, Sirius MusicArtVision è da considerare più come un entità a sé, un calderone, dove le mie idee prendono vita e forma grazie poi alla collaborazione di vari artisti nel campo musicale, cinematografico e fumettistico. Si può considerare un progetto multimediale, con alla base sempre l’idea di concept, quindi non un vero e proprio gruppo musicale.

Tra le più grandi esperienze che ha vissuto c’è anche quella a Sanremo Rock, dove ha vinto il Premio Emersione...
Ritengo quella di Sanremo Rock, finora, una delle più belle e intense esperienze artistiche e sociali della mia vita. Oltre all’approccio con la musica e la soddisfazione di far ascoltare i miei brani a orecchie del panorama italiano e internazionale sul palcoscenico del Teatro Ariston, ho avuto modo di conoscere persone, colleghi, con cui tutt’oggi ci scambiamo sostegno, come una grande famiglia, per non parlare della città molto affascinante sia di giorno e di notte, che vivevamo come piccole star.

In questa occasione ha presentato il singolo “Every”...
Voleva essere un omaggio alla musica che mi ha ispirato, Alan Parsons Project, Pink Floyd, Daft Punk. È nata casualmente con alla voce Adia, compagna del bassista, la quale si trovava, nel giorno delle registrazioni, in studio, e poiché io e il mio socio Di Pasca non riuscivamo a trovare il giusto feel melodico con la voce le facemmo fare delle prove e da allora è storia. Il brano aveva già un’impronta ipnotica, che si suggellò come tale grazie alla collaborazione col noto chitarrista Luca Colombo, all’epoca nell’orchestra di Sanremo e al fianco dei big della musica italiana e non solo. La forza del brano sta appunto in quell’atmosfera, che oltre alle numerose soddisfazioni che mi ha dato, ha suggerito l’idea di creare musica per il mio principale lavoro.

Oltre che musicista è anche un chinesiologo, e musica e terapia s’incontrano nella chinesiologia sensoriale. In cosa consiste?
La chinesiologia sensoriale, è un termine utilizzato da me, in quanto racchiude l’efficacia dei trattamenti chinesiologici, all’efficienza di sistemi audiovisivi olfattivi, che vanno a stimolare le aree sensoriali, cerebrali e biochimiche del cervello e delle cellule, creando degli stimoli successivi che generano specifici effetti benefici, dalla riduzione di stati d’ansia a situazioni di algie, ovvero dolori muscolari, ossei ed encefalici. Il tutto grazie al connubio, dopo vari studi personali, della cromoterapia, aromaterapia, frequenze sonore, musica e inoltre, dai miei ultimi studi da completare, del mondo dell’erboristeria, al di fine di migliorare lo stato di benessere del soggetto, anche dal suo interno. Ritornando alla musica, ho deciso di comporre dei brani, con delle frequenze specifiche all’interno, che vadano a generare quei stimoli sopra citati, e presto verranno presentati in uno vero e proprio progetto artistico-terapeutico.