L'INTERVISTA

Gio Evan: «Sovversivo ed elegante, ecco Natura Molta»

Il cantautore e poeta stasera si esibirà ad Altavilla Silentina: spero che i fan riescano a cogliere la tenerezza del progetto

ALTAVILLA SILENTINA - Cresce l’attesa per la tappa ad Altavilla Silentina, questa sera nell’ambito della rassegna “Hocus Focus”, del cantautore e poeta Gio Evan, all’anagrafe Giovanni Giancaspro, che grazie ai suoi settecentomila followers sui social, e le sue poesie virali, è stato riconosciuto come il poeta vivente più seguito in Italia. Nell’ottobre scorso ha rilasciato il suo nuovo progetto discografico, “Natura Molta”, pubblicato da 1Day/MarteLabel e distribuito da Artist First. Un doppio album composto da dieci canzoni e dieci poesie che ne riflettono il significato di ognuna, che si concentra sulla potenza della vita, che si muove attraverso le cose più semplici di essa stessa. Il cantautore in particolare scava anche a fondo nell’animo dell’ascoltatore, puntando a far emergere il suo lato più intimo e nascosto, in tutta la sua bellezza.
All’Hocus Focus Fest, in Piazza Umberto I, ad Altavilla Silentina, insieme a Gio Evan ci sarà una piccola orchestra, che proietterà sul palco la musica, la poesia e i monologhi dell’artista unico nel suo genere nel panorama musicale italiano.

Gio Evan, “Natura Molta” è il suo ultimo progetto. Come si può descrivere?
Un disco coerente con me stesso. Sovversivo, surrealista ma molto elegante. C’è un po’ di tutto. Anche le cose esterne descritte sono parte di me, Federico Fellini diceva: “Sono autobiografico anche quando parlo di una sogliola”.

Quali sono i brani più rappresentativi del disco?
Quella che è sicuramente la cartolina del mio “io” interiore è “Giacca Avvento”. Però sono tutte delle tappe. “Paura di tutto” è stata la mia primavera, “Scudo” il mio autunno. Ci sono vari sentimenti dentro. Presenti anche tre collaborazioni: con Dellera in “Giacca Avvento” e con Tom Rosenthal in “Metodo”.

In che modo l’universo di Gio Evan si è miscelato a quello degli altri tre artisti?
La collaborazione con Dellera è nata perché siamo amici. Quando l’ho visto suonare e “montare” il palco ho pensato che dovesse assolutamente partecipare al mio quadro “Natura Molta”. Tom Rosenthal è invece uno dei miei artisti preferiti, sono un consumatore accanito della sua musica, e quando gli ho scritto non mi aspettavo alcuna risposta. Gli ho inviato il provino di “Metodo”, gli è piaciuta e abbiamo inciso il pezzo.

Qual è il messaggio che vorrebbe che il suo pubblico cogliesse maggiormente attraverso le canzoni e le poesie di “Natura Molta”?
Ho poche pretese. Vorrei far risaltare la delicatezza, la vulnerabilità. Vorrei che il sentimento e la tenerezza di questo progetto non venga trascurato, anche perché dal vivo poi prende vita.

Sono trascorsi 12 anni dal primo libro, ad accompagnarla c’è sempre stata una particolare curiosità per il mondo. Curiosità che è rimasta la stessa fino a oggi o che negli anni è mutata?
Aumenta sempre. Appena terminerà il tour desidero “andare”. Per me non è viaggiare soltanto. Ho bisogno di parlare con me stesso in altre lingue, di mangiare altri cibi, di sporcarmi di altri suoni. Di variarmi.

Qual è la fotografia che più porterà nel cuore di quei viaggi tra India, Sudamerica ed Europa in bicicletta e che più di tutte ha contribuito a rendere Gio Evan ciò che è oggi?
Ce ne sono tante. Ricordo quando sono salito su una montagna e mi sono sentito libero da tutto. Allora avevo diciotto anni, e avevo ancora quel cordone ombelicale che ti lega ai genitori. È lì che ho sentito lo strappo che stavo cercando. Volevo smettere di essere figlio e passare oltre, a cavarmela, a essermi. Ricordo anche quando venni accolto da una tribù. Lì mi ripresi la famiglia che cercavo.

Cosa devono aspettarsi i suoi fan, o anche i curiosi, che stasera ad Altavilla Silentina verranno ad assistere alla tappa del “Natura Molta Tour”?
La cosa che consiglio sempre è di non aspettarsi niente, anzi, magari di aspettare il mio arrivo. A parte gli scherzi, voglio che abbiano la consapevolezza che quello che ho portato fino ad ora sarà presente anche lì.

Andrea Picariello