la rassegna

“Frames” Così cinema e architettura si incontrano

Cinema e architettura fotografano l’abitare dell’uomo nel mondo e nella storia, fungendo da cartine al tornasole del continuo mutare dell’habitat urbano. È così che registi, architetti, sceneggiatori...

Cinema e architettura fotografano l’abitare dell’uomo nel mondo e nella storia, fungendo da cartine al tornasole del continuo mutare dell’habitat urbano. È così che registi, architetti, sceneggiatori diventano costruttori di visioni capaci di determinare spazi futuri e nuove percezioni. Ma qual è il ruolo dell’architettura all’interno della complessa macchina filmica? Frames, rassegna arrivata alla seconda edizione, approfondirà la figura dell’architetto nella storia del cinema: il suo lavoro nei film, le sue ossessioni raccontate dalle pellicole, lo sguardo della macchina da presa sulla città. La quattro giorni, organizzata dal pool di giovani architetti Amor Vacui (Marzio Di Pace, Claudia Palumbo, Rosa Sessa), per tutto il mese di luglio alle ore 20.30 presso la Corte Catalana di Palazzo Pinto, inaugura il primo luglio con la presentazione del libro “La recita dell’architetto” – in anteprima per il Sud Italia – di Giorgio Scianca: il fondatore di archiworld.tv, racconterà il monumentale progetto del volume scritto in collaborazione con Steve Della Casa. Nei film in programma, il protagonista è sempre un architetto che si relaziona con la città: la città storica e la ricerca della bellezza, la megalopoli e il suo caos urbano ed emotivo, la città moderna e la sua crisi spirituale. Il primo luglio, dopo i saluti istituzionali, si procederà con la presentazione del volume di Scianca e la proiezione di “L’estratto sceneggiato, in cinque atti”. Giorgio Scianca dialogherà con Antonio Lavarello, introduzione di Marzio Di Pace. Il 9 luglio, per la proiezione di “La Sapienza”, sarà protagonista Gianni Biondillo, in dialogo con Claudia Palumbo: architetto, scrittore di libri gialli e saggi, racconterà della sua personale ricerca della bellezza nelle città del mondo e nella sua Milano. Il 21 luglio a presentare il film “Medianeras” ci sarà Alfonso Amendola, professore di Sociologia degli audiovisivi sperimentali. Il finissage del 23 luglio è dedicato a “Playtime”, capolavoro di Jacques Tati. Distribuito nel 1967, il film è famoso non solo per la sua attenta critica alla città moderna, ma anche per la sua imponente scenografia definita “Tativille”. A parlarne, Pippo Ciorra, Senior Curator del Maxxi Architettura di Roma. (d.s.)

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