SALERNO LETTERATURA

Forgione e “Napoli mon amour”: «La poesia nella quotidianità»

Agli Stati Generali presentato il libro dello scrittore che lavora in un pub a Londra

SALERNO - L’ultima giornata degli Stati Generali della Letteratura del Sud, ieri a Salerno, presso la Fondazione Menna, ha proposto un incontro con lo scrittore Alessio Forgione . Nella serata, condotta da Francesco Durante, ha presentato il suo esordio narrativo 'Napoli mon amour' (NN editore). Forgione (foto a destra ), che oggi lavora in un pub a Londra, racconta di una Napoli afosa e livida di pioggia, cinerea come la Hiroshima del film, e una generazione, la sua, costretta alla fuga all’estero per non soccombere nella precarietà.

Da “I vermi” di Matilde Serao alla Napoli che lei racconta è cambiato qualcosa? Quello che percepisco è che, nonostante le vicende cambino, le situazioni si assomigliano: vivere a Napoli è difficile.

Nella Napoli dei precari che lei racconta c’è speranza? Non racconto una città davvero senza speranza. E’ complicato trovare il proprio posto ma è possibile farlo, come accade al protagonista del mio romanzo quando si innamora.

Com’è nato il desiderio di mettere su carta vite ordinarie, apparentemente non romanzabili? E’ proprio nella quotidianità che trovo poesia. Sono cresciuto a Bagnoli, dove, dal balcone dei miei nonni, vedevo di fronte i commercianti che ogni mattina si svegliavano presto per andare ad aprire il negozio. Nella ripetizione apparentemente banale di quel gesto io leggo molta poesia. La vita non è fatta di eventi tanto speciali, sono i piccoli accadimenti che sembrano banali a comporre lo straordinario insieme di un’esistenza.

Quanto c’è di autobiografico nel libro? Più o meno tutto.

(pa.ro.)