L'INTERVISTA

Fiorella Mannoia: «Canto speranza e amore»

L’artista stasera si esibisce ad Atena Lucana: porto sul palco il mio ultimo lavoro con cui farò emozionare i fan valdianesi

Questa sera Fiorella Mannoia emozionerà il pubblico del Vallo di Diano con il “Personale Tour” in scena alle ore 21 al Gran Teatro Paladianflex di Atena Lucana. Il tour, che la vede protagonista sui palchi dei maggiori teatri italiani, è l’occasione per ascoltare dal vivo tutti i maggiori successi dell’artista e il suo ultimo album di inediti “Personale”, composto da 13 brani, 13 storie che raccontano consapevolezze e prese di coscienza, riflessioni su se stessi, sull’umanità, sulla vita e sui sentimenti, in tutte le loro sfaccettature. A rafforzare il racconto delle canzoni, nell’album come nello show, trovano spazio diverse fotografie realizzate da Fiorella in varie parti del mondo. Non mancheranno questa sera le canzoni che hanno costellato la sua eccezionale carriera, da “I treni a Vapore” a “Il cielo d’Irlanda”, da “Combattente” e “Quello che le donne non dicono”, oltre ad alcune cover come “Sally” di Vasco Rossi o “Panama” di Ivano Fossati. Ad accompagnare Fiorella sul palco durante il tour ci sono i musicisti Diego Corradin (batteria), Claudio Storniolo (pianoforte e tastiere), Luca Visigalli (basso), Carlo Di Francesco (percussioni e alla direzione musicale), Max Rosati (chitarre) e Alessandro “Doc” De Crescenzo (chitarre).

Come definiresce il suo album “Personale”?
“Personale” è un disco di speranza, è un disco d’amore nel senso più ampio del termine, con storie che nascono, storie che finiscono, storie per il prossimo. È un disco meno elettronico rispetto al precedente, ma che farà emozionare il pubblico valdianese.

Un lavoro che lei hai dedicato a un grande musicista ingiustamente sottovalutato...
Questo disco è dedicato a Pippo Caruso, musicista, maestro, gentiluomo e amico. Con Pippo avevo lavorato a tre brani e tre arrangiamenti per il disco di Lucio Dalla. È sempre stato sottovalutato ma nessuno ha mai capito la sua grandezza. Metteva una tale passione che mai ho visto in un uomo della sua età.

Un album di foto e di canzoni, come è nata la passione per la fotografia che è parte integrante di questo disco?
Mi ha sempre affascinato il mondo della fotografia, ho sempre scattato foto con il cellulare ma non avevo mai comprato una macchina fotografica. Nasce da qui “Personale”, che non è altro che la mia visione del mondo. Adesso cammino come un cacciatore, guardandomi intorno se c’è una faccia, un taglio di luce o qualcosa da fotografare.

Ha mai pensato alla realizzazione di una mostra fotografica?
Non mi sento ancora pronta per una mostra fotografica in giro per l’Italia, ma la farò quando potrò affrontare un fotografo che mi chiederà minuzie tecniche.

Come è stato portare il suo nuovo album dal vivo? Come è stato accolto dal pubblico?
È stato accolto davvero molto molto bene. È stato un disco fortunato, sono orgogliosa e felice di quello che abbiamo fatto. Sono in un momento molto positivo e felice

Nel suo album c’è una canzone, “Il peso del coraggio” con cui lancia un messaggio potente ed emozionante, dove parla di perdono, rispetto e dignità umana e che nasce dal suo sodalizio artistico con Amara...
“Il peso del coraggio” è una canzone necessaria. È nata dopo una lunga conversazione notturna al telefono con Amara, in cui abbiamo discusso per più di un’ora su quanto sia importante mettere in circolo l’amore. Mi ha chiamata cinque giorni dopo facendomi ascoltare questo brano, che mi ha colpito come un pugno nello stomaco. Parla di amore per il prossimo. L’1 settembre ad esempio abbiamo fatto un concerto nel giardino di Emergency e per ricordare i 10 anni dalla morte di Teresa Strada: è stata una cosa molto intima e intensa. Teresa diceva che se ognuno facesse la sua parte si riuscirebbe a cambiare il mondo, e anche io lo sostengo, come dico anche nella canzone: ognuno come può, ognuno dove può e con i mezzi che ha. Se ognuno facesse qualcosa per l’altro, basterebbe anche solo un sorriso. Un sorriso mette in circolo amore, e quindi credo che ci vorrebbe davvero poco per vivere sereni, per quanto possiamo.

Ivano Fossati è una presenza costante nella sua vita artistica e infatti anche in questo disco è presente con un suo brano...
“Penelope” è un brano scritto da Ivano Fossati, che come autore non è mai mancato all’interno dei miei dischi. Ricordo ancora quando gli feci leggere il testo di “Se io mi guardassi” e lui l’apprezzò tanto da scriverci la musica. Questa volta, il brano è interamente scritto da Ivano, e mi riporta a Panama. È un brano che dal vivo farà divertire molti musicisti con questo assolo di fisarmonica.

Erminio Cioffi