Salerno

Filiberto Menna "debutta" nel presepe di Carotenuto

Inaugurazione alla presenza della moglie dell'intellettuale e del docente universitario Angelo Trimarco

"Non abbiate paura. Continuate, questa è un'opera straordinaria, controcorrente e attuale". E' la dedica che Filiberto Menna lascia, tra i primi, sull'albo d'oro dei visitatori del Presepe Dipinto di Mario Carotenuto, nato su ispirazione del parroco don Giovanni Toriello e degli amici della Bottega San Lazzaro capitanata da Giuseppe Natella. E' il gennaio del 1983, l'allestimento di questa Natività salernitana nell'atmosfera mistica della Sala San Lazzaro, ai piedi del duomo, è appena abbozzato: una scenografia di vita quotidiana di una Salerno che reca ancora le ferite del terremoto, i "pastori" abitanti del centro storico riprodotti dal pittore, su sagome di legno, a grandezza reale, in una narrazione in cui il divino si mescola a cose note e familiari. Il presepe, come auspicava il critico d'arte "costruttore del nuovo", è cresciuto: oggi (esclusi gli animali, gli alberi e gli arredi) conta 85 figure, anzi da domani (domenica 4) ben 86, perché il "racconto" si arricchisce di un ulteriore personaggio, Filiberto Menna, che, dice Carotenuto, "vi entra di diritto". La scultura lignea - 1,75 di altezza, dipinta con colori acrilici e sagomata dal laboratorio creativo della Bottega - sarà inaugurata alle 12 dalla poetessa Bianca Menna/Tomaso Binga, moglie dell'indimenticato intellettuale scomparso nel 1989, e da Angelo Trimarco, presidente della Fondazione Menna Centro Studi di Arte Contemporanea che ha fortemente promosso questo singolare, bellissimo omaggio che Carotenuto e la San Lazzaro hanno voluto rendere a chi ha contribuito a fare dell'arte e della critica un luogo libero e aperto del fare e del riflettere. Sarà presente anche l'artista, Mario Carotenuto.