MUSICA

Festival di Sanremo, Marco Sentieri porta sul palco la sua “terra”

Il cantante campano stasera in semifinale tra le Nuove Proposte: sono da sempre affascinato da Paestum e dai suoi colori

A Sanremo la giornata comincia con le prime luci del mattino e la frenesia è parte integrante della vita degli artisti e di tutto il loro entourage. Dopo una colazione rigenerante, Zucchero lascia Sanremo con il sorriso sul volto, soddisfatto della performance durante l’ospitata nella seconda serata del Festival. C’è inoltre Bugo, che tra una foto e un’intervista, va alla ricerca del suo Morgan per concordare il da farsi dopo l'incertezza sulla loro presenza sul palco e poi un’infinità di cantanti, attori e bloggers che sfilano sul red carpet nascondendo l’ansia e l’adrenalina che questa realtà può generare.

Tra loro c’è chi è stato “adottato” dalla città di Sanremo da mesi, chi ha portato in valigia un oggetto ricordo della propria famiglia, chi ha nostalgia della propria casa e chi della propria terra. Marco Sentieri, cantante e performer italiano originario di Casal Di Principe e semifinalista nella sezione Nuove Proposte con il singolo “Billy Blu”, racconta il forte legame che ha con la propria amata Campania. «Sono molto legato al mio paese e tutto ciò che è campano e partenopeo lo amo a prescindere. Non so perché, ma i profumi, i sorrisi e i paesaggi del mio territorio fanno parte di me, c’è un amore viscerale. E la Campania è ricca di bellezze. Spesso sono stato a Paestum per suonare. Posso confermare che è una cornice molto suggestiva in cui i Templi, le sfumature del cielo al tramonto e le luci della notte sono un incanto per ogni uomo. Quando visito un posto, questo mi entra nel cuore ma, soprattutto, mi piace raccontarlo con i miei occhi. Ecco perché, sui miei social, con storie e brevi video cerco di raccontare la bellezza del territorio che mi circonda». Sentieri si rivela essere un’artista molto sensibile alle peculiarità culturali dei diversi territori, ma soprattutto attento alle problematiche attuali della nostra società. Con il brano “Billy Blu”, scritto da Giampiero Artegiani, l’artista ha affrontato magistralmente sul palco simbolo della musica italiana il tema del bullismo analizzandone le diverse sfaccettature: dal bullo alla vittima alle motivazioni che si nascondono dietro determinati atteggiamenti. «Credo che la musica - prosegue Sentieri – aiuti a trasmettere temi sociali importanti. Soprattutto quando si vuole parlare ai giovani, la musica è un ottimo filo conduttore per arrivare al loro cuore in maniera più diretta. Nel brano si parla di bullismo ma anche di rapporto genitori - figli e di come l’assenza dei primi possa influire negativamente sui più piccoli. Oggi i social possono essere causa di entrambe le problematiche: sempre più giovani usano uno schermo per minacciare e insultare, così come gli adulti, incollati a questi device, non dedicano il giusto tempo a chi dovrebbero. Essendo papà di due bambini posso, però, dire che fare il genitore è un’impresa ardua, soprattutto in questa società che cambia continuamente».

Questa sera vedremo Sentieri esibirsi sul palco, così come Leo Gassman, il giovane artista che ha sdoganato il pregiudizio dell’essere figlio di facendo mostra di grande bravura e professionalità. A Sanremo ha portato un brano forte e commovente che invita a lottare, a credere in sé e ad accettarsi per i propri pregi e difetti. «Non mi sarei mai aspettato di essere selezionato tra le Nuove Proposte - racconta Gassman - ma la voglia di crescere mi ha premiato e sono onorato di cantare sul palco dell’Ariston. Ho sempre vissuto la mia vita lontano dalle critiche e dai pregiudizi e per fortuna ho una famiglia che mi ha permesso di scegliere il mio percorso, di cadere e di rialzarmi da solo, proprio come avrei voluto. Sono felice di farmi conoscere per quello che amo fare, soprattutto con una canzone che è nata in un momento particolare per me e che, allo stesso tempo, trasmette un messaggio universale. Ma ciò che mi preme sottolineare è il connubio a cui ho dato vita tra la cultura italiana e quella africana con una sola parola, “Asimbonanga”, che racchiude in sé la bellezza della solidarietà verso se stessi e gli altri».

Benedetta Gambale