CINEMA

Ettore Bassi: «Il film su Vassallo? Creiamo un mare di legalità e bellezza»

L'attore spoilera “La verità negata”, il movie sul "Sindaco Pescatore"

 

POLLICA - «Creeremo un mare di legalità, di bellezza e di giustizia perché tutti insieme crediamo che questo Paese possa migliorare ancora e diventare una nazione bella, dove poter vivere». Lo dice l’attore Ettore Bassi che vestirà i panni di Angelo Vassallo, nel docufilm ispirato alla figura del “Sindaco Pescatore”. E quindi a dieci anni dall’omicidio, Angelo Vassallo rivive nel movie indipendente “La Verità Negata”. Un’idea promossa dalla Fondazione Vassallo, che intende non solo mantenere accesi i riflettori sull’assassinio del “Sindaco Pescatore” e sulla vicenda giudiziaria, ancora irrisolta, senza colpevoli né mandanti, ma soprattutto diffondere i principi e la cultura della legalità, in particolare tra ai giovani.

«Legalità e giustizia. Noi ci crediamo. - afferma Bassi - Intrecci politici e cronache giudiziarie: tutto questo sarà raccontato nel docufilm “La Verità Negata”. È un progetto importantissimo, nato dalla volontà della Fondazione Vassallo e dalle tante persone che hanno conosciuto Angelo, che hanno lavorato con lui e che lo hanno frequentato. Un progetto che vogliamo assolutamente portare a casa ma per questo abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti. Tante piccole gocce possono formare un mare». L’obiettivo è non solo ricomporre la storia umana e amministrativa di Angelo Vassallo ma arrivare a capire il motivo dell’assassinio del “Sindaco Pescatore”.

Il docufilm ripercorrerà dunque una storia fatta di piccoli puzzle da ricomporre e di anelli ancora da congiungere: «Questo docufilm è necessario, perché Angelo continui a essere un esempio e un punto di riferimento per tutti coloro che si impegnano e vogliono continuare a farlo, anche quando sentono vacillare la speranza. In primavera si gireranno i primi ciak e si tenterà di riprodurre nella maniera più autentica possibile la storia», sottolinea l’attore protagonista che racconta le difficoltà di confrontarsi e di mettersi in gioco rispetto alla figura emblematica di Angelo Vassallo e del rapporto con la paura: «Quando vai a raccontare una storia come questa, non puoi non pensare alla violenza. La paura è normale, appartiene a ognuno di noi: l’importante, come testimoniava Angelo, è il messaggio che trasmetti e perseguire ciò che è giusto nella vita». Convinzione e onestà, quindi, per il docufilm attualmente in fase di scrittura e per cui è stata aperta una campagna di raccolta fondi a cui chiunque può liberamente contribuire. «Crederci sempre, non arrendersi mai e continuare a osare, immaginare e creare ancora oggi. Questo è il messaggio di Angelo che facciamo nostro», conclude Bassi. (re. spe.)