l’artista originario di San Rufo

Due opere di Alejandro Marmo nella galleria ideale di papa Francesco

Nel libro di papa Francesco “La mia idea di arte”, a cura di Tiziana Lupi, realizzato con la collaborazione dei Musei Vaticani (Mondadori, 16 euro, pagine 104) tra le opere presentate ne compaiono...

Nel libro di papa Francesco “La mia idea di arte”, a cura di Tiziana Lupi, realizzato con la collaborazione dei Musei Vaticani (Mondadori, 16 euro, pagine 104) tra le opere presentate ne compaiono due che interessano il territorio salernitano. Si tratta del “Cristo Operaio” e della “Vergine di Luján” di Alejandro Marmo, un artista originario di San Rufo.

Nel volume, per la prima volta papa Francesco parla di arte. «Espone con la consueta forza e chiarezza la sua idea sull'arte, i musei e il loro rapporto con la nostra società» si legge in una nota dell’editore. Per illustrare il pensiero del pontefice sono state scelte 11 opere tra sculture, dipinti e monumenti –illustrate da fotografie a colori –, considerate esempi di arte capaci di portare a tutti il messaggio evangelico. Tra queste, il Torso del Belvedere, il Buon Pastore, l’Obelisco di San Pietro, la Volta della Sala di Costantino e la Deposizione di Cristo del Caravaggio, fino agli affreschi michelangioleschi nella Cappella Sistina. Una sorta di galleria ideale in cui sono state inserite anche le due opere dell’artista Alejandro Marmo, che è intervenuto alla presentazione del libro svoltasi nei giorni scorsi nella galleria dedicata a Papa Pio VII Chiaramonti ai Musei Vaticani, alla presenza di Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani. Era presente anche una delegazione di cittadini del Vallo di Diano che ha voluto salutare Marmo. L’artista, 44 anni, è nato e vissuto in Argentina: il padre è di San Rufo e la madre è greca. Ha conservato un fortissimo legame con il Vallo di Diano, un affetto profondo che è continuamente ricambiato dalla cittadinanza. L’estate scorsa San Rufo ha organizzato una mostra fotografica delle sue opere che successivamente è stata esposta a Teggiano in occasione della rievocazione storica “Alla tavola della principessa Costanza” che si svolge ad agosto. L’artista, durante l’incontro che ha avuto con il gruppo del Vallo di Diano, ha promesso che andrà la prossima primavera a San Rufo a presentare il libro “La mia idea di arte” di papa Francesco. Inoltre ha deciso di donare una sua opera alla comunità di San Rufo, un tronco di quercia di otto metri al quale saranno apposti dei raggi composti da materiale ferroso in disuso.

Per quanto riguarda l’arte di Marmo, essa è legata alla “cultura dello scarto”. Le sue opere nascono infatti dall’utilizzo di materiali di riciclo, e sono proprio questi materiali, catene, cancelli, da più di abbandonati, ad aver dato vita alle ultime sue due fatiche, il “Cristo Operaio” e la “Vergine di Lujan” (simbolo caro alla tradizione Argentina) esposte all’interno dei giardini vaticani ed ora finiti nella galleria ideale di arte di papa Francesco. Le due opere sono state realizzate dall’artista con l’aiuto di un gruppo di ragazzi con problemi di droga, “degli esclusi dalla società” come lui stesso li definisce, arrivati direttamente dall’Argentina. La vita di Marmo, vissuta sempre ai margini della periferia di Buenos Aires, è cambiata proprio dopo l’incontro con l’arcivescovo Jorge Mario Bergoglio. «Grazie a quell’incontro, l’arte mi ha salvato la vita, mi ha dato l’immaginazione per uscire dalla situazione in cui ero» ha raccontato Marmo in una sua intervista rilasciata al periodico “Il mio Papa”. ©RIPRODUZIONE RISERVATA