FESTIVAL DEL CINEMA DI VENEZIA

Dopo il flop di Cannes l’Italia ci riprova con un poker di film

di SANDRA MAGLIARO Se quattro film italiani in gara sembrano tanti (non accadeva da qualche anno) bisogna sapere che un quinto sarebbe stato nei sogni proibiti del direttore Alberto Barbera persino...

di SANDRA MAGLIARO

Se quattro film italiani in gara sembrano tanti (non accadeva da qualche anno) bisogna sapere che un quinto sarebbe stato nei sogni proibiti del direttore Alberto Barbera persino possibile. Ma, non potendolo realizzare a meno di non sembrare provinciale e un po’ provocatorio, è rimasto il poker per il concorso di Venezia72: Sangue del mio sangue di Marco Bellocchio, A bigger splash di Luca Guadagnino, L'attesa dell'esordiente Piero Messina e Per amor vostro di Giuseppe Gaudino. Due sono, prima ancora di cominciare domani, i prevedibili tormentoni del festival. Il primo: dopo lo schiaffone inatteso di Cannes - Sorrentino, Moretti, Garrone con tre film molto belli clamorosamente ignorati e in attesa, almeno nel caso del primo, di allori oltreoceano a cominciare dal festival di Toronto per sognare ancora fino alla Notte degli Oscar - Venezia saprà accogliere a dovere come una Grande Madre dell'arte cinematografica i 4 senza ulteriori delusioni? Alberto Barbera ha subito come ovvio messo le mani avanti: «le giurie sono imprevedibili», della serie non aspettatevi niente da Cuaron e colleghi. Il secondo leit motiv facilmente annunciabile alla vigilia è: non era meglio mettere in concorso Non essere cattivo, il film di Claudio Caligari, completato post mortem da Valerio Mastandrea anzichè lasciarlo fuori concorso? Barbera e i suoi hanno selezionato certamente tra l'esistente e questo era evidentemente il meglio disponibile stagionale, quanto bello lo si vedrà nei prossimi giorni, certamente abbondante.

I film italiani in concorso

- Marco Bellocchio con Sangue del mio sangue (Rai Cinema) con Roberto Herlitzka, Pier Giorgio Bellocchio, Lidiya Liberman, Filippo Timi, Alba Rohrwacher, racconta di Federico, un uomo d'armi sedotto come il suo gemello prete da suor Benedetta che verrà condannata ad essere murata viva nelle antiche prigioni di Bobbio (il paese natale di Bellocchio). Nello stesso luogo, secoli dopo, tornerà un altro Federico, sedicente ispettore ministeriale in un microcosmo caotico e senza valori.

- Giuseppe Gaudino (prodotto da Gaetano Di Vaio e Figli del Bronx con Eskimo di Dario Formisano) in Per amor vostro racconta di Anna (Valeria Golino), moglie di un camorrista (Massimiliano Gallo), che vive, da quarant'anni, nel suo angolo d'inferno. Prigioniera dei doveri, della famiglia. Confortata da «anime poverelle» del sottosuolo, in realtà circondata da molti demoni, reali e immaginari.

- Luca Guadagnino con A bigger splash (con diritti di distribuzione in tutto il mondo già assicurati) evoca La Piscina, il film di Jacques Deray con Alain Delon e Romy Schneider per raccontare la storia di una coppia di americani, Paul (Matthias Schoenaerts) e Marianne (Tilda Swinton, la sua attrice-musa), che trascorre una vacanza in Italia e si trova in difficoltà quando la moglie invita un ex amante (Ralph Fiennes) e la sua giovanissima figlia (Dakota Johnson, reduce da 50 sfumature), scatenando gelosia e pericolosi scenari erotici fino alla tragedia finale.

- Piero Messina, diplomato al centro sperimentale di cinematografia, aiuto regista di Paolo Sorrentino, fa un esordio 'di lusso’, prodotto da Indigo e Medusa, con L'attesa che vede protagonisti Juliette Binoche (e Lou De Lage e Giorgio Colangeli). È la storia di Anna e Jeanne, isolate in una villa dell'entroterra siciliano, che aspettano insieme l'arrivo di Giuseppe, figlio della prima, fidanzato della seconda. E la loro attesa diventa anche un atto di amore e di volontà.

Film italiani fuori concorso

Nel fuori concorso Franco Maresco Gli uomini di questa città io non li conosco in cui racconta di Palermo, Claudio Caligari Non essere cattivo terminato da Valerio Mastandrea con al centro Ostia, gli anni '90 e i nuovi ragazzi di vita, mentre Gianfranco Pannone fotografa L'esercito più piccolo del mondo, ossia le guardie svizzere del Vaticano. In Orizzonti Renato De Maria racconta in un documentario gli Italian gangster, 30 anni di storie violente tra cronaca e cinema, mentre Alberto Caviglia firma quello che Barbera ha inserito tra i film più sorprendenti di Venezia72, Pecore in erba.