Domani incontro sul tema a Palazzo D’Avossa

Per svelare l’identità della Testa di Apollo dei Musei Provinciali di Salerno, appuntamento domani alle ore 18 a Palazzo D’Avossa. Relazioneranno Matilde Romito e l’archeologa Rosaria Perrella. La...

Per svelare l’identità della Testa di Apollo dei Musei Provinciali di Salerno, appuntamento domani alle ore 18 a Palazzo D’Avossa. Relazioneranno Matilde Romito e l’archeologa Rosaria Perrella. La testa di bronzo raffigurante Apollo fu rinvenuta nelle acque del golfo di Salerno il 2 dicembre 1930, essendosi impigliata nelle reti dei pescatori. La vicenda suggestionò molto il poeta Giuseppe Ungaretti, che vide personalmente il capo bronzeo durante un suo viaggio nel Mezzogiorno. Il poeta dell’ermetismo ne ricavò una prosa poetica di rara bellezza (edizioni Guida). “La pesca miracolosa” si intitola il brano, dove Ungaretti evoca la preziosa “restituzione” operata dal mare: “Raccogliendo le reti, una sera, a una maglia restò presa non la gola d'un pesciolino, ma a un cernecchio, una testa d'Apollo”. Poi l’immagine indelebile della visita in città: “L'ho veduta al Museo di Salerno, e sarà prassitelica o ellenistica, poco importa; ma questo volto, che per più di duemil'anni fu lavorato dal mare nel suo fondo, ha nella sua patina tutti i colori che oggi abbiamo visto, ha conchigliette negli orecchi e nelle narici: ha nel suo sorriso indulgente e fremente, non so quale canto di giovinezza risuscitata!”. (Pa.ro.)