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Demoni, sesso e leggende nelle “tracce” più ascoltate

Qualche demone, un’allegra combriccola di seguaci e rituali sacrificali appena accennati con la band che ne scandisce la colonna sonora: l’iconografia hard’n heavy è rimasta intatta in “Rock the Evil”...

Qualche demone, un’allegra combriccola di seguaci e rituali sacrificali appena accennati con la band che ne scandisce la colonna sonora: l’iconografia hard’n heavy è rimasta intatta in “Rock the Evil”, il video della title track del primo disco ufficiale pubblicato, per l’etichetta slovena Metal Tank Records, dai Circle of Witches. Ma prima di quest’uscita, Bove e compagni avevano già realizzato: una sessione live in studio, nel 2012, qualche Ep, tra cui “Damage A Trois”, nel 2008. E nel 2007, la band aveva già prodotto un primo full lenght dal titolo “Holyman’s Girfriend” mentre risale al 2005 il bootleg “Waiting the Sabbath”.

Al secondo full-length i Cow sono arrivati spinti dal produttore Bart Gabriel. L’album è un distillato di elementi sonori che rievocano formazioni immortali come i Motorhead e Kyuss. Al sound detonante si accompagnano testi irriverenti. C’è una strega, elemento simbolico che pervade l’opera dei Circle tutta, al centro di “The Crimson Witch” mentre c’è l’eco del blues rock in “Southern Wolves Strike Again”, che richiama un tema caro alla band ovvero la necessità di tornare ad un legame ancestrale con la natura che il progresso ha distrutto nei secoli. In “Pussy Juice” si parla, chiaramente, di sesso, mentre a chiudere il cerchio è “Snakes’ Old Man”, scritta nel 2004 : una leggenda metropolitana che racconta di un uomo che allevava, magicamente, serpenti. (a.d.v.)

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