De Berardinis: omaggio di Teatri Sospesi

Parte questa sera la rassegna di Amendola e Rosselli dedicata alla drammaturgia d’autore

SALERNO. “Chianto ’e risate e risate e chianto”. Il titolo del celebre testo -che appartiene al periodo in cui Leo de Berardinis e Perla Peragallo, lasciatisi alle spalle il teatro dell’errore e le cantine romane, si trasferirono a Marigliano per mixare sceneggiata, canzonetta melodica, frammenti shakespeariani, jazz d’avanguardia e pillole poetiche da Totò a Rimbaud - è stato scelto per l’omaggio al drammaturgo salernitano che si terrà oggi negli spazi dei Teatri Sospesi. A partire dalle 19.30, la struttura di lungomare Colombo ospiterà il primo dei seminari “Sospesi & irriverenti”, un viaggio nella sperimentazione scenica a cura di Alfonso Amendola e Carlo Roselli. «Il titolo di questo “omaggio”, a metà tra la ricostruzione storica e l’analisi critica, condito da intermezzi di letture e videoframmenti dall’opera di de Berardinis - spiegano gli organizzatori - muove suggestione da uno spettacolo d’irriverente bellezza ed inquietudine, che de Berardinis diresse ed interpretò nel 1974. A partire proprio da questa duplicità emotiva (il pianto e la risata, la risata e il pianto), l’idea è quella di ritrovare un grande del teatro del secondo Novecento. E raccontarlo nella sua dimensione di totale innovatore, di straordinario attore-regista-drammaturgo ed inarrivabile magister in grado di miscelare tensioni sperimentali e forme della tradizione».

Durante il seminario saranno di ricostruiti i momenti salienti del lavoro artistico di Leo de Berardinis. Dalle prime esperienze capitoline al sodalizio con Perla Peragallo, dai rapporti con Carmelo Bene (entrambi attori e registi di una celebre versione di “Don Chisciotte” nel 1968) al lavoro nel teatro estremo di Marigliano, dall’impegno sulle tavole del palcoscenico di Bologna alla direzione del Festival di Santarcangelo. «Il seminario rifletterà anche su tutte le ricerche sperimentali di Leo: il cinema, il jazz, Totò, Eduardo De Filippo, Shakespeare, la commedia dell’arte, la musica, la cultura popolare - sottolineano gli organizzatori - Un’occasione per ritrovare un maestro nella sua grandezza e in tutta la sua “amara bellezza”, come recita la principale monografia dedicata a de Berardinis».

L’appuntamento di questa sera rientra in una serie di seminari dedicati alla sperimentazione scenica, dal titolo “Sospesi & irriverenti”, che ospiterà momenti di analisi critica e letture dedicate a Tadeusz Kantor, Magazzini Criminali, Orson Welles, Rainer Werner Fassbinder, Samuel Beckett, Carmelo Bene. Scopo della manifestazione è quello di avvicinare in particolare i più giovani ad un teatro d’avanguardia (di cui purtroppo oggi in città non c’è quasi più traccia), offrendo loro l’opportunità di conoscere alcuni tra i più importanti maestri, che grazie ad una ricerca volta alla continua contaminazione di linguaggi e saperi, sono riusciri a lasciare un segno profondissimo nella scena culturale italiana ed internazionale.

Carlo Roselli è attore, regista, musicista e dirige i Teatri Sospesi. Alfonso Amendola è professore presso l’Università di Salerno. Su Leo de Berardinis ha pubblicato “La poetica del molteplice” (2007); “Uno sguardo audiovisivo. Leo tra cinema e teatro” (2010) e nel 2014 ha proposto un paper su “Eduardo e Leo” nell’ambito del convegno di studi internazionale “I giorni e le notti”. L’Arte di Eduardo”. (b.c.)

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