IL LIBRO

Da Palinuro a Pasolini, “viaggio” nel Cilento

Mariella Marchetti ha raccolto in un volume le emozioni dei letterati che fin dall’antichità hanno visitato i borghi incantati

Un viaggio nel Cilento inedito, in compagnia degli scrittori che hanno ammirato i panorami mozzafiato, si sono fatti cullare dal rumore delle onde, hanno percorso le strade e contemplato i templi e che dai paesaggi cilentani hanno tratto ispirazione. Emozioni che si sono nutrite a vicenda, e hanno lasciato sui luoghi tracce indelebili. Docente di italiano e latino, Mariella Marchetti, ha preso per mano il lettore per condurlo nei luoghi del Cilento che sono stati protagonisti del mito, della grande letteratura, e di storie meno conosciute, attraverso gli scrittori che li hanno fatti rivivere e amare sulla carta.

“Grandi viaggiatori nel Cilento: rabdomanti di bellezza” è il suo primo libro, edito da Galzerano Editore, la casa editrice che ha raccontato e salvato la cultura cilentana. Quello raccontato da Marchetti è un viaggio nei viaggi, dall’antichità ad oggi, in 122 pagine: itinerari e luoghi, vite e storie, dove a fare da filo conduttore è sempre il Cilento. Tante le curiosità raccolte e svelate. Per esempio il viaggio di Pasolini nel 1959 fino a Vallo della Lucania, ma anche Cicerone e Orazio che approdano a Velia. E poi Dumas, Goethe, Ungaretti. «Sono tantissimi gli episodi narrati dai viaggiatori che mi hanno letteralmente rapita. - racconta l’autrice - Mi piace ricordare il viaggio di Pasolini nel 1959, quando, al volante di una Fiat Millecento percorse tutta la costa italiana, e in una notte buia attraversò i paesi del Cilento alla ricerca di un albergo per pernottare. Arrivò a notte fonda a Vallo della Lucania, la mia città, che trovò bella e aristocratica, ma qui non riuscì a trovare una stanza d’albergo, così risalì in macchina perdendosi tra le montagne della Statale 18».

Una sezione del libro riguarda i viaggiatori del Grand Tour. «Il viaggiatore solitario Ramage giunse ad Ascea nel 1828 e fu invitato da Teodosio de Dominicis che gli offrì una cena cilentana da leccarsi i baffi, di cui riporto le varie portate nel libro. Ramage rimase particolarmente affascinato da una delle due figlie di De Dominicis che servirono la cena, Clementina, che in seguito andò in sposa a un mio antenato», racconta Marchetti. Il libro è nato da un un lavoro di raccolta dei suoi articoli. «Tre anni fa ho cominciato a collaborare con “la Città”. Per deformazione professionale mi sono concentrata sulle storie dei personaggi storici o del mondo della cultura che avessero attraversato il Cilento. Gli articoli successivamente sono stati ampliati e arricchiti dai testi degli autori e sono confluiti in questo libro. Ho cominciato da molto lontano, con il mito di Palinuro e il suo naufragio nei pressi del bellissimo promontorio che è negli occhi di tutti noi cilentani, uno dei luoghi più belli e straordinari, che ti trascinano in un vortice di emozioni ed evocazioni letterarie», svela Marchetti. Il libro è strutturato in sezioni, con un criterio cronologico, dall’antichità ai giorni nostri. In ogni capitolo è riportato il percorso nel Cilento dei vari viaggiatori che giunsero nella terra del Cilento, spinti da diverse motivazioni, di studio, piacere, ma anche per motivi politici.

«Alcuni documenti li ho scoperti nell’archivio storico della mia famiglia, quelli ad esempio dell’esilio di Ferruccio Parri che fu ospite per quasi due anni, dal 1931, nella casa di mia nonna, e il diario di un altro antenato, Giuseppe Stasi, da cui è saltata fuori una notizia storica importante e inedita: lo sbarco di A. Dumas sulla spiaggia di Ascea nella notte del 30 luglio 1860, dove consegnò armi e camicie rosse per far insorgere il Cilento», rivela la docente del Liceo Classico “Parmenide” di Vallo della Lucania. L’opera, una silloge di alcuni articoli, rivisti e arricchiti, originariamente pubblicati dal quotidiano “la Città”, dal 2018 al 2021, si arricchisce della presentazione del direttore dello stesso quotidiano Tommaso Siani, e della prefazione della giornalista Luisa Cavaliere. All’interno del volume sono presenti anche 16 dipinti di José Ortega, il pittore antifranchista spagnolo che scelse di vivere a Bosco e nel Cilento.