LA STORIA

Da fruttivendolo a banchiere, il mito di Baldi

Carmine Carlo Antonio partì da Castelnuovo Cilento verso Philadelphia dove fece fortuna. Fondò il giornale “L’Opinione”

Una storia di emigrazione e di successo. Da venditore di frutta a banchiere e giornalista fondatore di un quotidiano. A quindici anni il futuro filantropo repubblicano italo-americano Carmine Carlo Antonio Baldi, nato a Castelnuovo Cilento il 2 dicembre 1862, da Vito e Rosa Galzerano, dopo aver frequentato le scuole pubbliche e le private dei maestri Alfonso Crisci di Ogliastro, del parroco Gaetano De Marino e di Giovanni Calabria di Castelnuovo Cilento, nel 1877, emigra a Philadelphia per sfuggire alla miseria del proprio paese e inseguire il sogno americano. È in compagnia del padre quarantunenne e del fratello Virgilio, di dieci anni. Aprono un negozio di frutta e, due anni dopo, li raggiunge il fratello Fioravante. Mettono da parte dei soldi e nel 1880 il padre ritorna a Castelnuovo. Poi gli affari vanno male e anche i due fratelli rientrano al paese, ma non si danno per vinti. Assolti brevemente gli obblighi militari, dopo sei mesi ripartono per Philadelphia e riprendono l'attività di venditori di frutta.

Diciannovenne, nel 1883, Carmine Carlo Antonio, è assunto come interprete da Thomas Karense, impegnato nella costruzione della ferrovia americana. Richiama i fratelli in America, aprono una cava di pietre e poi un negozio per la vendita del carbone. Nel 1885, dopo appena due anni, Carmine ha un'eccellente posizione finanziaria e gode della simpatia degli americani. Sposa la venticinquenne Luisa Eurindine Sorbenheimer, sorella di un famoso avvocato del foro di Philadelphia. La coppia ritorna a Castelnuovo, dove il 14 febbraio 1886 nasce il primo figlio, Alfonso Luigi. Rientrati a Philadelphia avranno altri sette figli, che occuperanno posti importanti nella società americana, uno dei quali sarà eletto deputato. Possiedono centinaia di vetture, settanta cavalli, organizzano matrimoni, gite, funerali, comprano e vendono mobili, case, terreni. L’ufficio è riscaldato a vapore da un moderno macchinario. Danno lavoro a tantissime persone e con la loro generosa beneficenza costruiscono ospedali, scuole, fontane, monumenti. Nel 1903 fondano la Banca Baldi e il loro capitale è in crescita.

Carmine Carlo Antonio accarezza l’idea di fondare un quotidiano e il 10 gennaio 1906 a Philadelphia, richiamandosi alla testata di Cavour del 1847, esce il quotidiano di lingua italiana “L’Opinione” del quale è proprietario e direttore. Nella comunità italo-americana il nuovo quotidiano ottiene successo. In occasione dell’eruzione del Vesuvio apre una sottoscrizione, raccogliendo quasi cinquemila dollari mandati alla Croce Rossa. Una delegazione del quotidiano è ricevuta dal presidente Roosevelt per scongiurare la minacciata chiusura dell’emigrazione italiana. Ha una vasta e capillare rete di corrispondenti-viaggianti negli Stati Uniti e in Italia. Promuove una campagna-stampa a favore di Anna Valentini, una lucana condannata a morte per aver ucciso Rosa Salza, amante del marito, e riesce a sottrarla all’impiccagione. Gli uffici del giornale sono eleganti e comodi, alle pareti quadri, ritratti, fotografie. Oltre che negli Stati Uniti ha numerosi abbonati in Canada. In Italia è spedito soprattutto alle famiglie degli emigrati, due volte la settimana. Dopo sei mesi vende ventimila copie quotidiane. Una moderna macchina, stampa fino a sedici pagine a colori, ed è velocissima. Stampano anche libri e manifesti.

Nel 1906 Carmine Carlo Antonio è presidente della Federazione Italiana di Philadelphia e di numerose associazioni di mutuo soccorso, alcune delle quali si richiamo al Cilento, come la Società di Santa Maria delle Grazie di Acquavella e la Società Santa Barbara. Quando il figlio Alfonso Luigi viene a Castelnuovo porta nella valigia una vecchia foto dei nonni, eseguita dal fotografo Bertolani di Salerno-Eboli, per riconoscerli. I fratelli Baldi hanno un capitale di 350mila dollari, pari a un milione e 750mila lire e le loro attività sono tra le più accreditate in America. Il 27 maggio 1922 a Castelnuovo Cilento muore a 84 anni la madre, la “gentildonna” Rosa Galzerano. «Di fronte a tanto dolore noi ci inchiniamo», scrive commossa e partecipe «La Libera Parola» di Philadelphia del 10 giugno 1922.

Nella primavera del 1923 Carmine Carlo Antonio - che negli Stati Uniti ha accompagnato il presidente del Consiglio Francesco Saverio Nitti, Guglielmo Marconi e altri personaggi - è per tre mesi a Roma per partecipare al congresso internazionale del commercio. La rivista «Columbus» di New York del giugno 1923, diretta da Vincenzo Campora - che tra i suoi collaboratori ha Benedetto Croce, Trilussa e altri - segue il viaggio e riferisce che i numerosi impegni «non gli hanno impedito di visitare la sua casa nativa e di deporre novelli fiori sulla tomba dei suoi genitori, innalzata da lui stesso nel romito villaggio di Castelnuovo Cilento a specchio del Golfo di Salerno, dove appunto egli nacque, e dove ha ritrovato cordialissime accoglienze da parte dei suoi concittadini». Alla finestra del secondo piano della casa - come documenta la foto pubblicata dalla «Columbus» - per salutare il suo arrivo, accolto festosamente dalla popolazione, sventolano le bandiere italiana e americana, mentre davanti al portone e sulla scalinata sono fotografati alcuni cittadini di Castelnuovo. Il giornalista continua: «E dalla sua modesta casa nativa, eccolo salire le scale del Quirinale, per recare al Re l’omaggio devoto degli italiani d’America ».

Col figlio Joe è ricevuto in Vaticano, dalla regina Margherita, che lo intrattiene in un lungo colloquio, da Mussolini, Acerbo e altri ministri. Il figlio - informa la rivista - rimarrà a Siena per perfezionarsi nello studio dell'italiano. Carmine Carlo Antonio muore a Philadelphia il 28 dicembre 1930 a 68 anni. Emigrati a Philadelphia, i Baldi non sono più presenti a Castelnuovo Cilento. Dimenticati e sconosciuti, nel cimitero sopravvive la tomba di Vito Baldi - costruita nel 1888 - e la casa, cambiati proprietari, è nella via principale, ma né una via né altro ricorda un illustre concittadino del passato, che è stato un autorevole e importante referente del partito repubblicano americano.