LO STUDIO

Cucina naturale e longevità, svedesi “cavie” nel Cilento

Da domani due gruppi si immergeranno nello stile di vita studiato da Ancel Keys

 

Dalla Svezia al Cilento per testare la dieta della longevità. Dovranno mangiare pietanze del posto, seguire i consigli dei centenari e immergersi negli usi e nelle tradizioni locali. È il nuovo studio sulla longevità avviato in Cilento nell’ambito del progetto di ricerca scientifica C.I.A.O. e che vedrà protagonista, per quindici giorni, due gruppi di trentacinque svedesi. Tutti volontari, pronti a immergersi nello stile di vita cilentano. Verranno sottoposti a visite mediche e prelievi venosi, e verranno seguiti per tutto il tempo da nutrizionisti e scienziati. Soggiorneranno ad Acciaroli, nella patria della dieta mediterranea ma visiteranno e pranzeranno anche nei comuni di Cuccaro Vetere, Centola, Ascea, Stella Cilento, Cicerale e San Mauro Cilento. Lo studio, sostenuto dal Gal Casacastra e coordinato dal professore Salvatore Di Somma, direttore della scuola di specializzazione in Medicina d’emergenza alla Sapienza di Roma, vede coinvolte le Università di San Diego in California, la Sapienza di Roma e la Lund di Malmoe, oltre all’associazione Great Italia.

«In questi anni di studi nel Cilento - ha spiegato il professore Di Somma - siamo riusciti a definire alcune sostanze che circolano nel sangue che sembrerebbero essere favorevoli a una buona qualità dell’invecchiamento. Allora ci siamo chiesti: perché non effettuare un monitoraggio per vedere se nel sangue delle persone che vengono nel Cilento possano cambiare in maniera positiva?». E così è nata l’idea di un monitoraggio su un gruppo di 60 svedesi. «Abbiamo optato per una popolazione con uno stile di vita molto diverso da quello del Cilento - ha sottolineato Di Somma - gli svedesi ad esempio hanno poca vitamina D a causa della poca luce e seguono una dieta ricca di grassi animali. Faremo una valutazione clinica su ognuno di loro, all’arrivo e alla partenza. È un metodo scientifico raro ma molto efficace». L’esperimento prenderà il via domani. «Il nostro obiettivo - ha svelato Aldo Luongo, sindaco di Cuccaro Vetere, uno dei principali promotori dell’iniziativa - è candidare il Cilento al riconoscimento mondiale di Blu Zona, ovvero essere riconosciuti come area in cui la prevalenza dei centenari è decisamente sopra la norma». Attualmente nel mondo le “blue zone” sono solo cinque: le isole di Okinawa in Giappone, Ikaria in Grecia, la penisola di Nicoya in Costarica, l’Ogliastra in Sardegna e Loma Linda in California.

«Luoghi - ha detto Luongo - dove per qualche fortunatissimo allineamento genetico-ambientale le persone tendono a vivere significativamente più a lungo. Esattamente ciò che avviene nel Cilento e che stiamo cercando di dimostrare. Tutti gli studi effettuati fino ad oggi vanno in quella direzione, per questo è necessario continuare a sostenere la ricerca scientifica e custodire i valori di un tempo e farli conoscere alle nuove generazioni». Il presidente del Gal Casacastra Pietro Forte ha concluso: «Lo stile di vita dei nostri nonni è studiato in tutto il mondo. Le principali università del pianeta vogliono capire perché nel Cilento si vive a lungo; perché vivere bene significa anche una importante diminuzione dei costi sanitari». E non a caso il Gal ha dato vita a “Cilento Terra di Centenari”.

Vincenzo Rubano