SANREMO 2022

Così Salerno “suona” al Festival: «Grandi emozioni»

I nostri quattro maestri nella favolosa orchestra dell’Ariston

Rocco Hunt è stato protagonista ieri sera al 72esimo Festival di Sanremo con la sua esibizione al fianco di Ana Mena nella serata dedicata alle cover. Ma sull’ambito palco dell’Ariston sono diversi i musicisti salernitani che stanno portando alto l’onore della città d’Arechi. Si tratta in particolar modo dei componenti dell’orchestra che accompagna gli artisti in gara.

«È un’esperienza straordinaria ed emozionante» afferma Francesca Scognamiglio, Maestro di viola, diplomata al Conservatorio “Cimarosa” di Avellino, che per la prima volta è nella “città dei fiori”: «Sono stata chiamata pochi giorni prima dell’inizio della kermesse, per una sostituzione, e ancora non mi sembra vero. Il Festival è un mondo a parte, un segmento unico e irripetibile: mi sento fortunata perché questa partecipazione mi sta arricchendo anche a livello umano». Nonostante a causa del Covid la socialità sia stata ridotta «assistere alle prove dei cantanti, - sottolinea Francesca - vivere questa atmosfera, i ritmi serrati, le emozioni che aleggiano ovunque e l’ansia così tangibile, è davvero incredibile. La gentilezza e la disponibilità sono di casa a Sanremo, ma ciò che porterò nel cuore, è la schiettezza, la semplicità, la simpatia mai forzata di Fiorello». E spiega: «Nessuno era a conoscenza di ciò che avrebbe fatto sul palco - svela la giovane musicista salernitana - neanche Amadeus, con il quale ha un legame di amicizia sincera e questo forte sentimento che li unisce è sotto gli occhi di tutti».

Chi è di casa a Sanremo sono i musicisti di Vietri sul Mare Sergio Vitale e Vincenzo De Rosa rispettivamente prima tromba e primo trombone dell’orchestra . «Questo il mio dodicesimo festival - ha dichiara Sergio Vitale – e il terzo consecutivo con Amadeus: tutti però sono stati dei festival indimenticabili per vari motivi e che porterò sempre nel cuore. Ma quest’anno finalmente – spiega - c’è un ritorno al “vero” Festival per la presenza del pubblico». L’avventura con l’orchestra di Sanremo dei due artisti vietresi è iniziata a Roma: «Poi dal 16 gennaio sono arrivato a Sanremo per provare tutti i brani – racconta Vitale – La cosa che mi ha entusiasmato sono tate le prove per cover che vede protagonisti Jovanotti e Gianni Morandi. Sul palco i due sembrano dei “grilli”, dei ragazzini con un entusiasmo travolgente».

Il musicista vietrese rivela: «Sono davvero orgoglioso di portare il alto il nome di Vietri sul Mare in Italia e nel mondo e rappresentare il nostro paese è un grande privilegio ma anche una grande responsabilità che allo stesso tempo però porta tanto onore. I complimenti che ricevo giornalmente da parte di cantanti, addetti ai lavori e dal pubblico sono tanti e mi inorgogliscono anche se la cosa più bella è vedere tanti giovani che ci portano come modello da seguire, questa forse è la cosa più bella che potessi mai ricevere e lo porterò per sempre con me come stimolo per migliorare e per essere un vero esempio per le nuove generazioni di musicisti».

Soddisfatto dell’esperienza sanremese è il concittadino De Rosa: «Per me è la nona partecipazione al Festival e il terzo di seguito dal 2020con Amadeus. In questi tre anni siamo passati dalla grande spensieratezza del 2020 senza pandemia, al 2021 in pieno lockdown e senza pubblico a quest’anno con un’aria di fiducia e ripartenza che è poi la vera cosa emozionante. Sono orgoglioso di fare parte dell’orchestra del Festival di Sanremo vista la grande professionalità dei musicisti presenti e di tutte le maestranze della Rai che ci aiutano in qualsiasi momento e ci stanno vicino. In questo periodo di pandemia e grande crisi lavorativa per i musicisti questa è una grande opportunità per dimostrare la propria professionalità».

A Sanremo c’è anche il Maestro Paolo Reda di Camerota che è al suo secondo Festival, il primo caratterizzato dall'assenza del pubblico. Questo invece, con la sala gremita di gente. Paolo è il primo Corno dell'Orchestra “Luigi Cherubini” e ha all'attivo collaborazioni con il Teatro “San Carlo” di Napoli, con il Teatro “Verdi” di Salerno ed è stato diretto dal Maestro Francesco Muti. «Provo a rendere il Corno uno strumento versatile – conclude - e qui a Sanremo riesco a esprimere il meglio della mia musica. È un’esperienza totalizzante che ti arricchisce, ma anche impegnativa e nonostante la stanchezza vorresti non finisse mai».

(Hanno collaborato: Maria Romana Del Mese e Antonio Di Giovanni)