Corporea esplora il mistero

S’inaugura oggi a Napoli l’avveniristico progetto. Bifulco: «In viaggio dentro di noi»

Nel parlare dell’inaugurazione che si terrà questo pomeriggio, ore 18, a Napoli, a Città della Scienza, di un nuovo progetto avveniristico intitolato “Corporea”, vengono alla mente due immagini diametralmente opposte. Da una parte, le fiamme dolose di quel 4 marzo 2013, che in poco tempo divorarono parte delle strutture di Città della Scienza, e dalle quali emersero dolore, rabbia ma anche voglia di riscatto. Dall’altra la serie animata “Esplorando il corpo umano” (o “Siamo fatti così”, a seconda che la titolazione fosse targata DeAgostini o Mediaset), il cartone che verso la fine degli anni ’80 appassionò milioni di ragazzi, portandoli alla scoperta del corpo e delle regole per una buona salute, tramite una divulgazione scientifica semplice e immediata. Dietro l’unione di questi due spunti, il messaggio di fondo indica la necessità di preservare e curare il “corpo sociale, culturale e umano” di una comunità. Un obiettivo che la nuova struttura “Corporea”, all’interno di Città della Scienza - con i suoi 5 mila metri quadrati, centinaia di esposizioni interattive e laboratori - , incarna e si prefigge di portare avanti, proponendo un viaggio virtuale - a ragazzi ed adulti - all’interno del corpo umano e della scienza medica, e utilizzando le migliori tecnologie in campo audiovisivo, informatico, animatronico.

Il professor Maurizio Bifulco è il responsabile scientifico di “Corporea”, oltre a ricoprire il ruolo di presidente della Facoltà di Farmacia e Medicina all’Università degli Studi di Salerno, con docenza in Patologia generale e Storia della medicina.

Professore cos’è “Corporea” e da chi nasce l’idea?

Una piccola cittadella all’interno di Città della Scienza. Protagonista del processo che l’ha vista nascere è il professore Vittorio Silvestrini, un romagnolo trapiantato a Napoli che, come sempre dice lui, è un napoletano per scelta.

In cosa consiste?

Innanzitutto c’è da dire che è il primo museo interattivo in Europa su questi argomenti. Una struttura che ci è invidiata da tutti. Un museo dedicato agli aspetti della salute, al corpo, un viaggio divertente e divulgativo che parla anche di prevenzione e delle conoscenze che stanno alla base della biomedicina e delle tecnologie biomediche. L’obiettivo è far conoscere a tutti come funziona il corpo umano e fornire gli strumenti tramite cui prendersene cura. Si parte dall’idea di un gioco applicato. Questo farà appassionare il pubblico. Le persone potranno interagire con gli strumenti, toccare con mano nel vero senso della parola ciò che si trova dentro il nostro corpo.

Un progetto rivolto a tutti? Assolutamente sì. Quando sono stato chiamato a ricoprire il ruolo di responsabile, mi sono innamorato subito della struttura. Ho intravisto una serie di cose incredibili per tutto il territorio campano e nazionale. Vogliamo coinvolgere gli studenti, le famiglie, gli insegnanti, ma anche i medici, i farmacisti. Ogni cittadino.

Cosa troverà la gente?

Ci sono diverse aree, dove poter trovare i vari apparati, come quello circolatorio, digerente. Isole tematiche. Ad esempio assisterà e toccherà con mano i processi della fecondazione, lo sviluppo del feto in utero, la nascita. Le problematiche sessuali.

Come pensa che risponderanno i giovani?

Il target dei ragazzi è fondamentale. Oggi sono partecipi e attivi, mentalmente ricettivi alle problematiche del proprio corpo. Le scuole dovranno partecipare al processo di conoscenza. Si affronteranno problemi legati all’alcool, fumo, droghe. Attraverso “Corporea” acquisiranno informazioni su un buono stile di vita. Purtroppo viviamo in un mondo le cui ripercussioni legate a cattivi stili possono sviluppare malattie. Noi portiamo un patrimonio genetico ereditato dai nostri genitori. Ma poi ci sono le condizioni ambientali.

Un modo per contribuire anche alla ricerca medica?

Diciamo che organizzeremo corsi di aggiornamento e diventeremo un punto di incontro per istituti di ricerca del territorio. Senza studio e senza ricerca non c’è futuro. Il senso deve essere che “Corporea” possa diventare un continuo cantiere di progetti e idee, un museo incubatore che contenga anche imprese biomedicali. Si parlerà di malattie, ma senza paura. La malattia, d’altronde, fa parte della nostra vita.

Quanto sarà importante la componente “gioco”?

Sarà fondamentale. Soprattutto, l’utilizzo delle storie, una narrazione visiva, materica, un’affabulazione completa.

Ricordando il tragico incendio di quattro anni fa, possiamo dire che “Corporea” è anche la risposta a chi vuole male a questa terra?

Voglio citare Edoardo Boncinelli, numero uno degli scienziati in Italia e non solo. Lui dice che “non c’è alternativa all’ottimismo”. Ed è vero. Napoli è di sicuro una città problematica. Proprio qui però si realizzano queste realtà proiettate nel futuro. Questa città è capace di esprimere elementi di vitalità che guardano all'innovazione.

Davide Speranza

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