LA STORIA

Cava e la devozione alla Madonna di Loreto

Il culto risale ai commerci con lo Stato Pontificio. In città tante le chiese dedicate alla Vergine: una del ’500 è nel rione Sala

Nella seconda metà del ‘400, in epoca aragonese, la devozione alla Madonna di Loreto nella Città de La Cava era molto sentita. Da un colloquio con lo storico e ricercatore Salvatore Milano sappiamo che questo culto affonda le origini, probabilmente, negli scambi commerciali dei mercanti cavesi che, spessissimo, si portavano nel territorio dello Stato Pontificio per concludere i loro affari (Roma, Foligno, Ancona erano soventemente frequentate dagli Stendardo, Cioffi e vari altri esponenti di famiglie cavesi). La prima testimonianza, di questa profonda devozione verso la Vergine lauretana, si riscontra nel febbraio del 1489 quando Rubino Iovene eresse, presso le sue case ubicate nel centro di Passiano, una cappella alla Vergine sotto il titolo appunto di Sancta Maria de Reto (Reto era la nomenclatura usata per Loreto). La concessione avvenne per mano del cardinale Oliviero Carafa, allora vescovo di Cava e commendatario del monastero cavense. La cappella, come si deduce dagli antichi documenti, era ancora presente nel corso del ‘600. Altro tempietto dedicato alla Vergine di Loreto e a Santa Caterina di Alessandria fu edificato nell’anno 1500 dal ricco mercante di seta Damiano De Damiano nelle sue proprietà al rione Sala.

Questo piccolo luogo di culto, che necessita di un restauro totale (da anni è stato chiuso in seguito ad un progetto di restauro mai cominciato), passò dai Damiano (baroni di Castelnuovo e Casal Velino), ai loro eredi Pisano ed in seguito ai marchesi Potenza. Accanto alla costruzione, come ancora oggi si vede, venne impiantato un boschetto di lauri che, per devozione, affiancavano le edicole dedicate alla Vergine lauretana. Una terza cappella venne eretta nella chiesa di Santa Lucia nell’omonima frazione. A volerla fu Zotto de Lamberto come attesta l’Inventarium del 1515 (splendida documentazione suddivisa in 4 volumi) relativo ai censi dovuti alla Badia cavense. Ancora oggi, nella chiesa suddetta, si ammira un dipinto della Vergine assisa sulla Santa Casa, sorretta dagli angeli, tra i santi Francesco Saverio e Agnello Abate. Altra cappella è documentata nei primi del ‘500 nel villaggio di Alessia. Quest’ultima, con l’antico nome de Reto, ottenne diverse donazioni nel periodo della terribile peste del 1656 come si evince dagli atti notarili dell’epoca. Dagli stessi si arguisce che questa Chiesa de S.a Maria de Loreto de d.o Casale del Alessia aveva al suo interno la cappella del SS.mo Rosario alla quale Prudenza Jovene lascia un sottaniello di armesino verde mare co pezzillo di argento (l’oggetto doveva essere venduto per l’acquisto di una vesta alla statua de d.a Gloriosa Vergine).

Altra importante cappella è documentata nella chiesa di S. Michele Arcangelo. Essa nel 1510 venne ornata con un dipinto su tavola del celebre pittore Andrea Sabatini da Salerno, come ci documenta il Filangieri. Il dipinto, purtroppo, non ci è pervenuto. Dalle visite pastorali del 1607 fatte dal vescovo Cesare Lippi da Mordano (1606-1622), si rileva che anche nella chiesa del SS. Salvatore di Passiano pera dedicata una cappella alla Vergine di Loreto di patronato delle famiglie De Curte e De Adinulfo. Altra ancora la ritroviamo a Dupino nella chiesa dedicata a San Nicola. Questa cappella “lauretana” era di patronato della famiglia Fasano. La profondissima devozione alla Madonna di Loreto la si ritrova anche nei componimenti poetici di due poeti cavesi del ‘600. Il notaio Tommaso Gaudiosi compose “Per l’Imagine di N. S. di Loreto con le braccia ricoperte” (edita nel 1671 nella sua opera L’ARPA POETICA) mentre Giovanni Canale scrisse “In tempo di Peste alla B.V. di Loreto Stella Caeli estirpavit.&c” dedicata a Monsignor Sebastiano Sorrentino Vescovo di Troia ed inserita in POESIE DEL SIGNOR GIOVANNI CANALE edite nel 1667. Una devozione secolare che ancora oggi non è dimenticata e che si spera non veda cadere un suo importante centro, ovvero quella cappella del 1500 ormai abbandonata nel rione Sala.