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By night, Maffei anticipa tendenze e gusti dei salernitani

L'imprenditore del divertimento notturno e titolare del Bogart Club: "Revival e new wave i generi da riproporre, basta "ricatti" dei pierre. La clientela under pretende solo"

SALERNO. Lo slogan - “Bogart is back” - non s’addice solo alla serata che segna lo start ufficiale della stagione 2015/2016 del locale cult della movida cittadina. É tornata anche una “filosofia” di divertimento e intrattenimento notturno, forse troppo frettolosamente accantonata come démodé. «Il sabato torneremo a fare, nella dinner room, esclusivamente piano bar e revival, happy music. Cominciamo con Enzo Iaccio live e dj Naps, che faranno da colonna sonora per la cena. Nella main room, invece, s’alterneranno in consolle Mario Nicastro e Marco Giordano», anticipa Maurizio Maffei, gestore del club di via Rafastia e animatore di tante serate di adolescenti, giovani e meno giovani salernitani, prima come speaker radiofonico, poi come dj, quindi come pierre, infine come organizzatore ed imprenditore.

Perché a dispetto dell’energia e dell’entusiasmo dei teen agers di una volta, gli “anta” li ha superati da un pezzo e più di metà dei suoi anni li ha vissuti, in prima linea, nelle discoteche, nei club, nei locali notturni. E ne ha attraversati di cambiamenti, non solo di gusti e tendenze. Ma anche generazionali. «Mentre gli over sanno apprezzare le proposte d’intrattenimento, gli under pretendono solo. Per i genitori, insomma, il tempo trascorso a godersi qualche momento di sano divertimento non passa mai; per i nostri figli un’ora passata in discoteca sembra quasi una noiosa eternità».

È tornato il Bogart e anche lui è tornato a prendere in mano le redini dello svago, dell’evasione, anche della trasgressione. «La formula vincente? È sempre la stessa: imporre la tua situazione, comandare il gioco e non subirlo. Perché solo così riesci a dominare le abitudini e gli interessi mutevoli dei tuoi ospiti; non cedi ai “ricatti” di quei troppi gruppi improvvisati di pubbliche relazioni senza passione e tanto venali; non ti fai travolgere da gente sempre più esigente ed esagitata». Ha detto basta anche con le grandi “major” discografiche, itunes, la tecnologia esasperata. «Sarà pure un azzardo, ma quest’anno punto, a partire da venerdì 30, anche su party alternativi, artisti indipendenti, ambientazione molto british, per tornare a far apprezzare il genere new wave. Come ai tempi di quando mettevo i dischi, ancora in vinile, al Metrò o conducevo “Nice Noice”, un programma radiofonico di tendenza».

E nell’ampia concezione della “sua” notte al Bogart c’è spazio «per l’arte, le visioni», e non solo per musica e ristorazione di qualità, e per il “villaggio della domenica” con la «formula oziosa del divertimento», un aperitivo in musica, che sta staccando sempre più salernitani over dalla tv e dal divano.

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