RICUCIRE MEMORIA

Buffa ritorna a narrare il terremoto del 1980

A Caposele, Valva e Calabritto il giornalista dà voce a chi ha vissuto il dramma: «C’è ancora un “prima” e un “dopo” sisma»

Un evento che ha segnato una generazione è quello del terremoto che nel 1980 colpì l’Irpinia ma anche tanti comuni del Salernitano. Lì dove il sisma portò devastazione il compito di far vivere nella memoria morti e paesi cancellati è la risposta per non dimenticare. Da qui nasce il progetto di “Ricucire Memoria” che attraverso la voce di Federico Buffa fa rivivere quei tragici accadimenti con l’obiettivo di affidare al racconto le storie dei sopravvissuti e di chi perse tutto, di chi diede la propria forza per scavare a mani nude tra le macerie e di chi intraprese un lungo e arduo percorso di ripartenza senza avere un passato, un presente e un futuro. E se il “Volume 1” di “Ricucire Memoria. Storie dal Terremoto - Racconti ritrovati e restituiti alle Comunità” ha riscosso tanto successo, la seconda fase dell’iniziativa, rientra nel progetto “Exempla 2021 - Il territorio si fa storie” (promosso dai Comuni di Oliveto Citra quale capofila, Calabritto, Caposele, Laviano, Senerchia e Valva, finanziato dal POC Campania 2014-2022), si incammina sulla stessa strada con protagonista sempre il giornalista e scrittore Federico Buffa che è pronto a narrare nuove e diverse storie legate al terremoto del 1980. La prima delle tre tappe del “Volume 2” si terrà stasera a Caposele (in provincia di Avellino), alle ore 19:30 presso il Salone Casa Houston. La seconda tappa vedrà protagonista domani, alle ore 17:30, Valva all’auditorium Giacinto Scelsi.

Quindi la conclusione sempre domani ma alle ore 20 a Calabritto (in provincia di Avellino) presso il Centro sociale. «Quando accettai l’incarico di provare a ricucire memoria in loco , pensai che sarebbe stato difficile riuscirci e che comunque sarebbero state serate intense. - spiega Federico Buffa - Non immaginavo nemmeno vagamente quanto. Solo sul posto infatti t’accorgi quanto, a 42 anni di distanza, siamo ancora chiaramente a un mondo che divide fratturandolo il suo tempo in “prima” e “dopo”. Chi non c’era guarda attonito chi c’era ma poi rientra nel mondo del dopo. Chi c’era porta segni indelebili. È impossibile non sentirsi strattonare dal ricordo ».

Il sindaco di Oliveto Citra, Mino Pignata, nel presentare la seconda fase dell’iniziativa sottolinea: « Gli occhi lucidi, finanche le lacrime delle persone presenti nelle prime tre tappe, sono stati per noi la conferma di aver fatto la scelta giusta nel portare avanti un progetto che, con una nuova modalità, mira a valorizzare una imprescindibile risorsa culturale dei nostri territori: il patrimonio di narrazioni orali. Sapevamo - conclude che Buffa sarebbe stata la persona più adatta cui affidare la narrazione di storie così intime e intense. E vederlo all’opera, percepirne l’empatia, la commozione che questo straordinario maestro di narrazioni ha provato insieme a noi, ha confermato che ci avevamo visto giusto».

Stefano Pignataro