L'INTERVISTA

Benedicta Boccoli: «Io, Boncompagni e quel topless a Positano»

Sarà in scena stasera a Scafati con lo spettacolo “Test”

SCAFATI - Fu definita da Giorgio Albertazzi “l’artistissima”, per sottolineare le mille sfaccettature e l’attitudine al mondo dello spettacolo di Benedicta Boccoli, donna poliedrica, dal sorriso accattivante e luminoso. La si ricorda molto giovane, insieme alla sorella Brigitta, in “Pronto chi gioca” di Gianni Boncompagni ma anche in due edizioni di “Domenica In”, e poi ancora il cinema, le fiction, la radio e il teatro. Benedicta, nata a Milano in una famiglia borghese ma romana d’adozione, sarà in scena al Teatro “San Francesco” di Scafati questa sera e da domani fino al 6 febbraio al Teatro “Totò” di Napoli, con lo spettacolo “Test”, una commedia spagnola di Jordi Vallejo, dove reciterà insieme a Roberto Ciufoli, anche regista, a Sarah Biacchi e a Simone Colombari.

Benedicta, è in tournée con un’opera frizzante che sta riscuotendo un grande successo. Ce la racconta?
“Test” è una commedia piena di sorprese e appena me l’hanno proposta ho intuito che era davvero speciale. È un gioco, una provocazione, che si svolge durante una cena tra quattro amici, diversi tra di loro ma ciascuno con un’indole da iena che si rivela durante le fasi dello spettacolo. Ai protagonisti viene chiesto se preferirebbero avere 100mila euro subito oppure 1 milione di euro tra dieci anni e tra il susseguirsi di varie dinamiche, l’allegria iniziale si trasforma in tensione e situazioni inaspettate.

Le fa piacere essere identificata più come un’attrice teatrale o cinematografica?
Sono un’attrice e chi riesce a fare bene questo lavoro è perché sa adattarsi a ciò che fa, con energia e trasporto. Il teatro è istinto, il cinema è interiorizzazione ma è anche più di nicchia, più snob. Forse nel mio caso, il teatro mi ha dato maggiori occasioni che ho saputo cogliere al momento giusto.

Ha lavorato anche al fianco di Boncompagni, che tipo era? È vero che la licenziò?
Gianni mi ha insegnato tanto, se oggi sono quella che sono lo devo a lui, abbiamo avuto un ottimo rapporto, era un uomo colto, spiritoso ma anche estremamente rigoroso. Licenziò me e mia sorella prima della seconda edizione di “Domenica In” perché un giornale scandalistico ci fotografò in topless su una spiaggia a Positano. All’epoca c’era molto moralismo in tv, io invece ho sempre avuto una mentalità molto aperta, sono una donna libera ma dopo un pesantissimo richiamo, Gianni riconfermò la nostra presenza nel programma.

Ha cominciato presto a lavorare in tv: cosa sente di consigliare alle ragazze che vorrebbero fare il suo mestiere?
Oggi grazie al web si hanno molte opportunità ma la formazione culturale fa la differenza, cosi come l’impegno, lo studio, l’approfondimento e soprattutto il non rimanere superficiali ma aspirare invece a diventare persone di sostanza.

È stata qualche volta a Salerno e non solo per lavoro?
Sono venuta diverse volte a Salerno ma sempre per lavoro e ogni volta mi porto qualcosa nel cuore. Ho un fratello napoletano e sono inevitabilmente legata alla vostra regione.

Maria Romana Del Mese