LA COMPAGNIA AMATORIALE/13

Bellizzi, allo “Stabile” passione e amore per il palco

Sotto la direzione di Antonio Sannino da 24 anni si sperimentano pure nuove forme sceniche

Accoglie tutte le fasce d’età, dagli 8 anni in su, il Teatro Stabile di Bellizzi, compagnia amatoriale che tra passione e arte, si riconferma come luogo di aggregazione, per la comunità. La compagnia, muove i primi passi 24 anni fa, dall’idea di due famiglie, Sannino e Vitolo, che incontrandosi, decidono di dar vita ad un progetto che nasce inizialmente come associazione “Artisti di Dioniso” e con la relativa compagnia teatrale “Instabile di Bellizzi”, che diventerà “Stabile” nel 2015.

«Siamo attori di esperienza, ma soprattutto amici, che portano in scena classici del teatro napoletano e inediti molto interessanti. - spiega Maria Sannino tra le fondatrici della compagnia - In passato ho lavorato con Bianca Sollazzo, Rosario Ferro, Maurizio Casagrande, ho fatto parte del Teatro Diana di Napoli e ho firmato molte regie teatrali, tra le quali voglio ricordare “Rugantino” in un’edizione di 15 anni fa. Metto la mia esperienza lavorativa, al servizio della comunità - aggiunge - per collaborare alla crescita culturale del mio paese, organizzo laboratori teatrali grazie ai quali, vengono messe in risalto le capacità recitative dei miei allievi, aspiranti attori ». La compagnia diretta da Antonio Sannino è un aggregazione di persone, che si distinguono per le eccellenti qualità artistiche che posseggono.

La “Stabile” è in scena fino al 2002 con lavori di Eduardo De Filippo, in seguito, nello stesso anno, debutta al Teatro Totò di Napoli, con la commedia “Che ne parlammo a fa’”, testo inedito del giovane Roberto Santoro. Seguiranno, negli anni a venire, le commedie “A nave cammina”, “Filomena Marturano”, “Napoli milionaria”, “’O scarfalietto”, “Taxi a due piazze”, “Le bugie con le gambe lunghe”, “Ditegli sempre di sì”, “Finché morte non ci separi”, “Piccole cose di valore non quantificabile”, “Quaranta ma non li dimostra”. Nel 2017 l’idea della compagnia “Stabile” di far recitare, nello stesso gruppo e in un unico spettacolo attori di diverse fasce d’età. Insieme ad un’apprezzabile crescita artistica e personale, viene così messo in scena, lo spettacolo “Io speriamo che me la cavo”, dall’omonimo libro di Marcello D’Orta, che vince il premio giovani talenti nella rassegna “Teatro amore mio” di Polla.

A febbraio di quest’anno, il Teatro Stabile presenta “Cartasorie”, un nuovo esperimento scenico di trasformismo, con abiti di carta. Venerdì, 14 giugno presso la sede della compagnia a Bellizzi debutterà l’ultimo lavoro del laboratorio teatrale “Nu santo protettore” dall’idea della poesia Vincenzo De Pretore di Eduardo De Filippo.

Maria Romana Del Mese