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Atlantide, anticipazioni oggi 21 marzo 2018: intervista al figlio di Che Guevara

Il programma va in onda su La7 e conduce Andrea Purgatori

ROMA - Il giornalista e scrittore Andrea Purgatori torna al timone di Atlantide, il programma in onda su La7, oggi, 21 marzo 2018, alle 21. Stasera Andrea Purgatori si occupa di Ernesto Che Guevara con un’intervista esclusiva al figlio Camilo. Il programma di approfondimento di tematiche storiche e scientifiche, propone una revisione dell’ultima fase della vita del “Che” e soprattutto si occupa di capire da chi è stato tradito. Il conduttore, anche attraverso filmati di repertorio, ripercorre la breve vita di Che Guevara cercando di capire chi l’ha consegnato all’esercito boliviano ed agli uomini della Cia che gli davano la caccia. In particolare: chi ha reso possibile la sua cattura l’8 ottobre del 1967 e la successiva esecuzione che avvenne senza testimoni all’alba del giorno dopo? Questo interrogativo è ancora vivo e interessa gli storici. In oltre 50 anni, si sono succedute ipotesi e inquietanti sospetti. Ma la verità non è stata mai accertata.
 
Andrea Purgatori ricostruisce, con un’indagine molto precisa e puntuale, gli eventi degli ultimi mesi di vita del “Che“. Il servizio riserva un colpo di scena finale al centro del quale ci sono due indiziati. Si tratta di due uomini che condivisero con il “Che” gli ultimi giorni della fallita guerriglia in Bolivia e furono arrestati poco prima della sua morte. I nomi sono: l’intellettuale francese Régis Debray e il pittore argentino Ciro Bustos scomparso nel 2007. La parte più interessante della puntata è anche la preziosa testimonianza che offrirà il figlio di Che Guevara, Camilo intervistato proprio da Andrea Purgatori. Camilo Guevara a 50 anni dall’uccisione del padre, ha più volte ricordato la figura del genitore sottolineando che da allora il mondo non è cambiato. Anche oggi ci sono persone che decidono di lottare per la libertà di altri popoli. Camilo Guevara è arrivato in Italia più volte anche quando Milano ha dedicato al padre una mostra.
 
Nell’intervista che rilascia ad Andrea Purgatori spiega di aver avuto 5 anni quando il padre è stato ucciso e di non avere quindi molti ricordi di lui. Il genitore era partito da Cuba quando lui aveva 3 anni e quella è l’età in cui tutto si dissolve senza lasciare traccia. Ad Andrea Purgatori dirà di aver avuto sempre la consapevolezza che il padre era una grande personalità. E con questa idea è cresciuto fino al momento in cui ha scoperto tutta l’avventura umana e professionale del genitore.
 
Andrea Purgatori metterà in evidenza come la figura del “Che” continui ad essere un simbolo e ad attraversare tutti i continenti. Un personaggio sopravvissuto ad ogni capovolgimento politico, sociale e culturale. Da tre generazioni il suo volto ritratto dal fotografo cubano Alberto Korda è l’emblema di ogni ribellione e di sfida al potere.