IL LUTTO

Antonio Florio, Salerno piange il "suo" sassofonista

È scomparso a 74 anni il musicista del “suono assoluto”

SALERNO - Il sassofono come compagno fedele di una vita irrefrenabile che lo ha visto sempre in prima linea nel mondo della musica italiana e internazionale. Si tratta del Maestro Antonio Florio, meglio conosciuto come Tonino, scomparso ieri a causa di complicazioni polmonari e di cui si sente già la mancanza a Salerno e non solo. «Era un punto di riferimento del Conservatorio “Giuseppe Martucci”, una colonna portante, un pezzo della nostra scuola che è andato via, lasciando un vuoto incolmabile e tanti ricordi indelebili», ha tenuto a sottolineare il direttore Fulvio Maffia. «Antonio era una persona estrosa, spiritosa, con la capacità di sdrammatizzare le situazioni difficili. - aggiunge Maffia - Era un’artista, un uomo sopra le righe e la sua morte ci ha lasciati attoniti». I ricordi del direttore Maffia sono tanti e si confondono con le lacrime per la dipartita di un amico: «La storia e la nascita del nostro Conservatorio è legata direttamente alla sua famiglia, che ha raccontato da sempre la musica attraverso l’uso degli strumenti a fiato. Suo padre, anch’egli musicista, è stato tra gli artefici della trasformazione dell’ex orfanotrofio “Umberto I” in Conservatorio, fortemente voluto da quest’ultimo e realizzato anche grazie al suo impegno e alla sua volontà».

Quindi ha svelato: «A Natale organizzerò un evento sulla storia del Conservatorio “Martucci” e ricorderò la nascita della prima cattedra di sassofono a Salerno e sicuramente dedicherò la manifestazione al mio grande amico che non c’è più ma che ha avuto un rapporto speciale anche con i suoi alunni, con i quali riusciva a creare una sinergia straordinaria». E tra gli alunni - di colui che è passato per essere il protagonista di un suono assoluto che non si limita al sassofono ma diventa modello per ogni strumento a fiato, per la sua eguaglianza e al contempo, la sua flessibilità, la sua possibilità di cambiar pelle, le infinite sfumature timbriche e d’attacco, la profondità nel colore, l’emozione, giungendo sino al volto leggero, scanzonato, ironico, caratterizzato dal suo storico slap, che sa quasi di bacio, lanciato a una ragazza da night, luogo da cui questo strumento ha iniziato la sua inarrestabile ascesa - c’è Enrico Bernardo, corsista Rai, che attraverso i social ha fatto arrivare il suo saluto al Maestro: «Unico ed inimitabile».

Antonio Florio ha legato la sua vita alla musica e con il suo sax ha accompagnato tra gli altri di Luciano Fineschi ma anche Raffaella Carrà. E proprio della showgirl, scomparsa a luglio, amava sempre ricordare soprattutto nelle sue lunghe estati trascorse a godersi il mare limpido e cristallino del Cilento: «Era come una sorella, una grande anima. Era il 1972. e quel tour ci vide attraversare l’intero stivale da Torino ad Alcamo. Raffaella bisognava incoraggiarla e talvolta anche catapultarla in scena. Poi, una volta sul palco era “infermabile”». I funerali si svolgeranno oggi alle ore 16 presso la Chiesa Santa Maria ad Martyres a Torrione.

Maria Romana Del Mese

Stefano Pignataro